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Fabian Ruiz e Meret: le scelte del Napoli in linea con il mercato europeo

Un 21enne e un 22enne per oltre 50 milioni: scelte forse rischiose, ma il Napoli ha un modello distante dall’Italia, più vicino al calcio internazionale.

Fabian Ruiz e Meret: le scelte del Napoli in linea con il mercato europeo

A breve le ufficialità

Le notizie della mattinata non lasciano spazio ad ulteriori dubbi. Il Napoli ha sostituito i due “desaparecidos” della rosa 2017/2018, Reina e Jorginho, con Meret e Fabian Ruiz. Entrambi sosterranno le visite mediche nelle prossime ore, poi diventeranno ufficialmente dei calciatori azzurri. Si tratta di due operazioni fondamentalmente simili, perfettamente in linea con il modello di business sportivo costruito da De Laurentiis nel corso degli ultimi anni. Fabian Ruiz ha 22 anni, conta 59 partite col Betis Siviglia e 18 con l’Elche, tutte in Liga; Meret invece ha compiuto 21 anni a marzo scorso, viene da due anni in prestito alla Spal ed è sceso in campo 47 volte tra Serie A e Serie B.

Ci siamo già espressi diverse volte sull’idea e sulla ratio di queste due operazioni: soprattutto per quanto riguarda Meret, si tratta di un azzardo, di un tentativo ardito, data la delicatezza del ruolo e del compito (sostituire un totem come Reina). Allo stesso tempo, però, non possiamo che notare l’assoluta coerenza tra idee e comportamento reale: il Napoli, dall’estate del 2016, ha deciso di costruire sé stesso secondo un modus comprandi ad alto potenziale, i migliori giovani su piazza inseriti in una struttura di ottima qualità.

Ecco, Meret e Fabian Ruiz rientrano perfettamente in questo target. Hanno numeri non troppo distanti, considerando la differenza anagrafica; hanno una dimensione diversa, forse, ma in realtà è più una questione di esotismo che di pura valutazione qualitativa; infine, vengono presentati dagli addetti ai lavori come due dei profili più promettenti tra Italia e Spagna. E diventeranno parte integrante di un progetto-Napoli già ricco di calciatori in fase di valorizzazione (Milik, Zielinski, Hysaj, Diawara).

Prezzo

Sono stati investiti oltre 50 milioni di euro in questi due acquisti. Si tratta di cifre importanti, perfettamente in linea con i trasferimenti europei. Che poi è il riferimento fisso di De Laurentiis, ormai da tempo lontano dal rapportarsi con dinamiche interne al mercato italiano, se non per calciatori da lanciare (Verdi, Maksimovic, Diawara ancora Zielinski). È una strategia che in qualche modo fa il verso a quella dei club vicini al Napoli per dimensione e fatturato (in questo momento, i riferimenti più immediati sono il Monaco e il Borussia Dortmund), e che ha permesso al Napoli di migliorarsi nell’ultimo lustro.

Oggi come oggi, anche un “giovane” raggiunge costi così elevati. Il rapporto con i calciatori “poco esperti” è un problema che esiste solo nelle grandi piazze della Serie A. Basti pensare alle operazioni concluse nelle ultime sessioni di mercato: 180 milioni per il 19enne Mbappé, 105 per il 20enne Dembélé, 70 per il 22enne Lemar, 60 per il 23enne Nabi Keita. E se abbassiamo il tiro della qualità, troviamo i 22 milioni investiti dallo United sul terzino Dalot, 19 anni; oppure i 21 spesi dal West Ham per Issa Diop. Insomma, solo in Serie A si investono cifre importanti su calciatori “d’esperienza”, come Nainggolan e Pastore. Il resto nel mondo va nella stessa direzione del Napoli. Il Barcellona, dall’estate 2017 ad oggi, ha contrattualizzato calciatori per un’età media di 23,16 anni.

Consolidare il modello

L’idea, chiarissima fin dal primo istante, è stata quella di proseguire sulla strada tracciata nell’ultimo triennio. Solo, riattivando il circuito di sell-to-buy interrotto per assecondare le richieste di Sarri e del suo gruppo storico, un anno di stabilità per puntare al titolo. Ancelotti è stato sedotto da un lauto ingaggio e dalla possibilità di ripartire con una squadra già forte, in via di integrazione con calciatori prendibili e spendibili secondo precise limitazioni. Certo, resta e resiste la sensazione per cui il Napoli potrebbe provare il colpaccio sul mercato, da qui ad agosto. E per “colpaccio” intendiamo il grande attaccante “attratto” dalla presenza del nuovo tecnico, il famoso 31enne. Allo stesso modo, però, la sensazione è che il club di De Laurentiis abbia consolidato il suo modello e stia innanzitutto cercando di completare così l’organico secondo il proprio stile. Il resto, qualora ci fossero occasioni e condizioni giuste, arriverà dopo.

In virtù di tutte queste considerazioni, e considerando i risultati degli ultimi tre anni, il Napoli non parte assolutamente ridimensionato. Anzi, il suo è un vero e proprio rilancio nella corsa ad handicap (economico) alla Juventus e al calcio europeo. La squadra in via di costruzione è più giovane, più ampia e quindi potenzialmente più forte di tutte le edizioni precedenti. Correrà qualche rischio, il passaggio da Sarri ad Ancelotti non sarà indolore e la scelta di Meret potrebbe rivelarsi quantomeno rischiosa. Allo stesso tempo, però, il background di partenza e il lavoro svolto finora, oltre a tutto quello che succederà da qui a metà agosto, promettono decisamente bene.

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