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Griner: «Nel carcere russo volevo suicidarmi, dormivo tra i ragni su un letto di sangue»

La star del basket femminile: “Se lasciavi le braccia fuori dal letto te le spezzavano, per uscire mi hanno fatto scrivere una lettera di ringraziamento a Putin”

Griner: «Nel carcere russo volevo suicidarmi, dormivo tra i ragni su un letto di sangue»
LOS ANGELES, CALIFORNIA - MAY 19: Brittney Griner #42 of the Phoenix Mercury controls the ball against Joyner Holmes #24 of the Los Angeles Sparks in the first half at Crypto.com Arena on May 19, 2023 in Los Angeles, California. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Ronald Martinez/Getty Images/AFP (Photo by RONALD MARTINEZ / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Brittney Griner oggi gioca per i Phoenix Mercury, ed è ancora considerata una delle migliori giocatrici di basket dell’era moderna: è nove volte Wnba All-Star, ha vinto due medaglie d’oro olimpiche con la nazionale americana. Nel 2022 ha passato 10 infiniti mesi in una prigione russa perché la fermarono all’aeroporto con un po’ di olio di cannabis nel bagaglio. Era diventata una specie di ostaggio politico. Ha pensato più volte di suicidarsi. Non l’ha fatto, dice, solo perché temeva che non avrebbero ridato il corpo alla famiglia.

Ha parlato per la prima volta della sua detenzione in un’intervista alla Abc andata in onda mercoledì sera negli Stati Uniti. Il suo libro di memorie, “Coming Home”, uscirà il 7 maggio.

“Ho più volte pensato di uccidermi, nelle prime settimane in prigione. Il materasso aveva un’enorme macchia di sangue. Ti danno queste due lenzuola sottili, quindi praticamente ti sdrai sulle sbarre. La metà dello stinco fino ai piedi è incastrata tra le sbarre, ma non vuoi davvero infilare le gambe e le braccia nelle sbarre, perché qualcuno sale le afferra e te le spezza”.

Griner ha raccontato che le veniva dato un rotolo di carta igienica al mese e un dentifricio vecchio di più di dieci anni: lo usava per eliminare la muffa dalle pareti della sua cella.

Griner era molto conosciuta in Russia prima del suo arresto, aveva vinto diversi titoli nazionali con l’Ummc Ekaterinburg. In prigione rra conosciuta come “The American” e “The Basketball Player”. La sua seconda prigione, IK-2, era un duro campo di lavoro. “C’erano dei ragni sopra il mio letto che facevano i nidi nei capelli. Devi fare quello che devi fare per sopravvivere.

Griner ha detto anche che prima di essere rilasciata è stata costretta a scrivere una lettera al presidente russo, Vladimir Putin:Mi hanno fatto scrivere questa lettera. Era in russo. Ho dovuto chiedere perdono e ringraziare il loro cosiddetto grande leader. Non volevo farlo, ma allo stesso tempo volevo tornare a casa”.

 

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