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Ronaldo, un amico d’infanzia: «Prendevamo gli avanzi del McDonald’s per mangiarli di nascosto»

Fabio Paim al The Sun: «Non avevamo soldi, così aspettavamo che i clienti si alzassero dai tavoli. Sognavamo di diventare campioni. Lui ci è riuscito, io no».

Ronaldo, un amico d’infanzia: «Prendevamo gli avanzi del McDonald’s per mangiarli di nascosto»
Monaco di Baviera (Germania) 19/06/2021 - Euro 2020 / Portogallo-Germania / foto Imago/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo

E’ risaputo che l’infanzia abbia rappresentato un periodo difficile per Cristiano Ronaldo. Quello che oggi risulta uno degli atleti più pagati e vincenti della storia dello sport nasce da un’umile famiglia dell’isola di Funchal da una cuoca di una scuola elementare e da un giardiniere del comunale un fan dell’attore e presidente degli Stati Uniti d’America Ronald Reagan.

Un suo amico d’infanzia, Fabio Paim, ex compagno alle giovanili dei Leões, è stato intervistato da The Sun:

«La prima volta che ho incontrato Ronaldo avevo 8 anni, giocavo già allo Sporting e andammo a giocare un torneo nella provincia di Madeira. Era già un vincente, uno che si allena sempre duramente e che odia tremendamente perdere. In realtà non abbiamo giocato tantissimo assieme essendo io più piccolo di lui di tre anni, ma eravamo molto amici fuori dal campo. Abbiamo vissuto assieme nei dormitori nei pressi dello José Alvalade e di notte scappavamo per andare al McDonald’s. Non avevamo soldi, così aspettavamo che i clienti si alzassero dai tavoli per prendere gli avanzi e mangiarli di nascosto, senza che gli addetti alle pulizie se ne accorgessero. Tutto quello che avevamo era il calcio. Non c’erano soldi, non potevamo permetterci vestiti firmati, pensavamo solo ad inseguire il sogno di diventare dei campioni. Lui ci è riuscito, io no».

Mentre Cristiano Ronaldo ha giocato per i migliori club del Mondo, vincendo trofei tra cui per cinque volte l’ambito Pallone d’Oro, Paim ha avuto uno stile di vita fatto di donne, macchine e feste di lusso:

«Non so nemmeno se si ricorda che esisto. E’ passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo parlato. Abbiamo vite diverse. Lui ha la sua, io ho la mia, ma sono sicuro che se lo incontrassi da qualche parte parleremmo come ai vecchi tempi».

LA CAUSA DI RONALDO CONTRO LA JUVENTUS NON PREOCCUPA IL CLUB BIANCONERO (Tuttosport):

Le famose “side letters” ovvero gli accordi personali con i quali il club garantiva il pagamento di tre delle quattro mensilità, sono state rispettate. Quella di Cristiano Ronaldo no. Anche perché, di fatto, non esiste. E questo è il primo punto debole del ricorso di CR7 che, all’epoca, aveva aderito alla rinuncia delle quattro mensilità, ma non aveva poi firmato la carta che gli garantiva il recupero di tre stipendi. Il motivo non è noto, ma è un fatto senza la sua firma e quella della società, non c’è carta con la quale Ronaldo possa reclamare quei soldi“.

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