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Il sistema di rotazione degli arbitri spiega che il caso Fourneau non esiste

Il suo impiego come quarto uomo in Reggina-Cosenza dopo Crotone-Juve è la normalità. Quest’anno gli arbitri sono 48 per 20 partite (tra A e B)

Il sistema di rotazione degli arbitri spiega che il caso Fourneau non esiste

Non solo quelle del Signore, anche le vie del complotto sono infinite. E si può affermare con certezza dopo il delirio di questo inizio settimana per ciò che è accaduto a Francesco Fourneau, della sezione di Roma 1, che prima è stato designato per Crotone-Juventus e poi è stato scelto come quarto uomo della sfida di domani sera tra Reggina e Cosenza in Serie B. In rete è dilagata l’indignazione e schiere di ex arbitri e opinionisti informati, dopo aver scosso in modo rassegnato la testa, hanno dovuto spiegare urbi et orbi che non si tratta assolutamente di un declassamento.

Procediamo con ordine. A Crotone, la squadra arbitrale ha preso una serie di decisioni a sfavore della Juventus, decisioni la cui correttezza però non pare essere in discussione. Il rigore per il contatto Reca-Bonucci è netto, l’errore al massimo è aver ammonito il difensore vista la dinamica dell’azione. Il gol annullato a Morata non riguarda qualcosa di deciso direttamente dall’arbitro. Tutto dunque gira intorno all’espulsione di Chiesa. In via preliminare, va detto che entrambe le tesi (rosso sì/rosso no) hanno argomenti condivisibili e hanno anche diviso la stampa del settore: Gazzetta e Tuttosport l’hanno giudicato severo, il Corriere dello Sport invece ha dato ragione al direttore di gara.

È vero infatti che il giocatore della Juve non sembra intervenire con decisione, come se avesse capito la pericolosità eventuale del contatto, ma è altrettanto vero che è un tipo di situazione che a velocità normale è difficile punire in un altro modo che non sia il rosso diretto. In definitiva, errori gravi non sono stati registrati e Fourneau ha dimostrato di potersela cavare. A Chiesa è stata comminata una sola giornata di squalifica, giustamente.

Caso vuole che in concomitanza con le coppe europee ci sia il turno infrasettimanale di Serie B. L’unico arbitro, tra quelli impiegati in Serie A nel weekend (anche perché gli internazionali sono tutti impegnati), a comparire anche tra le ultime designazioni della B è proprio Fourneau, che sarà quarto uomo nel derby calabrese tra Reggina e Cosenza. Sul web il riferimento ai poteri forti è parso fin troppo automatico: vai contro la Juve, allora vieni punito e fai il quarto uomo in Serie B. Una sciocchezza che nel tam tam virtuale ha instillato il dubbio in molte persone, per quanto bastano pochi clic e un po’ di logica per capire come funzionano le designazioni.

A partire dal fatto che per forza di cose un arbitro non dirige praticamente mai due gare di fila. Questo perché l’organico conta sempre il doppio o più di elementi rispetto alle partite. Era così l’anno scorso, quando le commissioni di A e di B erano separate e in CAN A si contavano 21 ufficiali; è così quest’anno, che le commissioni sono state riunite e in totale sono 48 arbitri (e 4 VAR Pro) per 20 partite. La rotazione quindi impone che chi è stato designato ad arbitrare, automaticamente la settimana dopo abbia un ruolo di supporto, che sia in sala video o a bordocampo.

In realtà tutto quello che è capitato a Fourneau in questi giorni, può essere soltanto giudicato in chiave positiva. Prima del ritorno ad un’unica commissione arbitrale per le prime due serie, era uno dei migliori prospetti della Serie B e forte candidato alla promozione resa non necessaria dalla riforma. Gli è stata affidata la prima squadra d’Italia degli ultimi anni, naturale che questo avvenisse in una partita contro una neopromossa che teoricamente sarebbe stata più facile da gestire. Dopodiché, incassata un’ottima valutazione, è stato richiamato nuovamente per fare il quarto uomo a Reggio Calabria.

Con questi strumenti potremmo addirittura prevedere il futuro: una designazione in Serie B come arbitro o un turno di riposo. D’altronde, numericamente qualcuno deve restare fermo, così come ci sono diversi ottimi arbitri che per questioni d’età non hanno mai potuto ambire al salto di categoria e che dunque ora potranno avere spazio in massima serie. Figure come Aureliano, ad esempio, che ora probabilmente potrà essere tra i profili di riferimento anche in Serie A. Ma anche Serra e Abbattista. Fourneau ha avuto la sua chance e l’ha sfruttata bene, lo rivedremo senz’altro. Altro che punizione.

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