
I club di Premier League hanno speso 241 milioni di euro in commissioni per procuratori
Il primo club di Premier League per spesa in commissioni è il Liverpool (circa 30 milioni di euro). Seguono Chelsea e Manchester City.
Il primo club di Premier League per spesa in commissioni è il Liverpool (circa 30 milioni di euro). Seguono Chelsea e Manchester City.
La partita per i diritti tv della Serie A è tutt'altro che chiusa, o definita: la nuova convergenza tra broadcaster toglie un compratore per Mediapro, che ora studia strade alternative.
Mediapro teme l'assenza di concorrenza, e anche per questo continua a pensare al canale autonomo della Lega Calcio. Antitrust già attiva in merito all'intesa Sky-Mediaset.
Le cessioni di Biglia, Keita e Hoedt permettono alla Lazio di raggiunger il miglior risultato economico della sua storia. Crescono anche gli introiti (e i costi) strutturali.
I due "grandi litiganti" hanno messo fine alla guerra fredda degli ultimi giorni. Ma le strategie sono ancora divergenti, Sky vorrebbe acquistare per esclusiva mentre Mediapro punta ad allargare la base di abbonati.
Il dirigente giallorosso spiega da dove arriveranno nuovi introiti per la Roma: «Dal food and beverage ai parcheggi, dal museo allo store ufficiale».
Il rendiconto economico del campionato è (quasi) positivo solo in apparenza: la difficoltà dei club sta nell'aumentare i ricavi degli stadi e delle sponsorizzazioni.
La società di investimento coprirà i buchi di Li Yonghong e sarà garante nei confronti dell'Uefa per l'iscrizione del Milan alle coppe europee. Ma si cercano nuovi acquirenti, e allora spunta il nome di Usmanov, boss di Gazprom.
Incontro De Siervo-Mediapro a Madrid, l'emergenza sembra rientrata. I manager spagnoli incontrano Sky e Mediaset, ma sognano ancora il canale tematico della Lega.
Perplessità e dubbi da ambo le parti: i club guardano con sospetto i manager spagnoli, a loro volta non proprio felicissimi di alcune mosse di Malagò, commissario di Lega.
Calcio&Finanza riporta di un incontro a cena per giovedì 22 marzo. All'ordine del giorno, due interpretazioni della delibera Antitrust.
Un articolo di Repubblica spiega le mosse di Sky; Mediapro non può creare il canale di Lega, ora deve trattare con i broadcaster ma è difficile arrivare a guadagnarci. Proposta una nuova asta.
Svolta storica per la Serie A: Mediapro commercializzerà i diritti tv del triennio 2018-2021, può trattare con i broadcaster ma detterà prezzi e regole del gioco.
La Gazzetta dello Sport racconta lo stato finanziario in casa-Milan: il complicato rifinanziamento del fondo Elliott è necessario per ottenere il settlement agreement dell'Uefa.
L'azienda americana sarebbe interessata a diventare il nuovo sponsor tecnico del Real Madrid: Neymar farebbe parte di un accordo già mostruoso dal punto di vista economico, dal valore superiore ai 100 milioni per stagione.
Secondo il quotidiano romano, un nuovo investitore sarebbe la strada migliore per permettere al Milan di coprire il debito con il fondo Elliott.
I (nuovi) proventi tv saranno distribuiti attraverso dei criteri più equi: il Napoli incasserà 24 milioni in più, ma la differenza della legge Lotti sta nel rapporto tra big e piccole.
Con la firma del decreto attuativo, viene sancita la rivoluzione competitiva della Serie A: ristretta la forbice tra big e piccoli club, diritti tv divisi in maniera più equa.
Il quotidiano economico riporta cifre e sceglie parole eloquenti per raccontare la condizione finanziaria dell'Inter. E si attende ancora il via libera dell'Uefa.
Una delle ultime missioni operative di Lotti: con i nuovi criteri, suddivisione più equa ed equilibrata. Il Napoli guadagnerebbe 33 milioni sulla Juventus.