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Milan, un’offerta araba e l’ansia per la possibile esclusione dalle coppe europee

La Gazzetta dello Sport racconta lo stato finanziario in casa-Milan: il complicato rifinanziamento del fondo Elliott è necessario per ottenere il settlement agreement dell’Uefa.

L’articolo della Gazzetta

Non siamo all’allarme rosso, ma la situazione finanziaria del Milan è una bomba ad orologeria. E «il tempo scorre sempre più veloce per Li Yonghong», come scrive oggi la Gazetta dello Sport. La lettura è semplice: il club rossonero ha delle scadenze da rispettare, prima e più importate tra tutte quella del rifinanziamento rispetto al debito contratto con il Fondo Elliott. Una condizione necessaria per avere accesso alle competizioni europee del prossimo anno, tra sogno Champions e realtà Europa League.

«Non è un caso se in questa fase delicata, in cui il mondo della finanza si interroga su quanto durerà Li al comando, si rincorrano voci di offerte per rilevare la maggioranza del club. In qualche modo, il Milan è percepito come azienda sul mercato. E un’offerta sarebbe pervenuta da Saeed Al Falasi, membro di una famiglia nobile degli Emirati Arabi e proprietario del gruppo International Triangle, attivo in diversi settori, dal commercio all’edilizia al brokeraggio». Scrive così, la rosea, sottolineando la scarsa solidità a lungo termine della proprietà cinese. Che, tra l’altro, ha bisogno di racimolare tre milioni per tenere fede all’impegno di un aumento di capitale da 60 milioni. Ci sono ventitré giorni di tempo.

I dettagli del rifinanziamento

Mentre Li Yonghong sarà chiamato a coprire un debito di 3 milioni al Teamway International Group Holdings, proprio il rapporto Milan-Elliott è in costante evoluzione. Leggiamo: «Entro ottobre vanno saldati 370­380 milioni, interessi compresi, e l’operazione si sta rivelando complicatissima. Il Milan ha dato mandato alla banca d’affari Merrill Lynch di rinegoziare il debito; non solo per la parte bassa (il denaro prestato al club) ma anche perla parte alta (il denaro alla società­ veicolo lussemburghese di Mr. Li). I manager rossoneri continuano a essere moderatamente ottimisti e si aspettano un riscontro da Merrill Lynch entro metà aprile, con l’arrivo del denaro per giugno. Da ambienti finanziari però l’ipotesi della ristrutturazione del debito viene definita sempre meno probabile soprattutto per le garanzie personali che potrebbe offrire Li».

E poi c’è l’Uefa, con il settlement agreement da valutare e concedere al club rossonero. Il 20 aprile a Nyon ci sarà l’incontro decisivo, e servirà avere delle garanzie solide per il rifinanziamento. Pena l’esclusione dalle coppe, una misura drastica che in passato ha colpito club come Galatasaray e Dinamo Mosca. Ovvero, realtà lontanissime dal Milan per blasone e impatto mediatico. Realistico pensare che, proprio in virtù di questa situazione, la Uefa possa concedere più tempo ai rossoneri. La Gazzetta azzarda e scrive «fino ai primi di Giugno»; poi magari anche il fondo Elliott potrebbe decidere di attendere (ancora) un po’- Si vedrà, ma la tranquillità è un’ipotesi lontana.

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