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Luis Enrique: «Rappresento lo stile di gioco del Barcellona meglio di Xavi. Lo dicono i fatti»

In conferenza: «Lo dicono i numeri, che non si possono discutere. Sarà una sfida speciale, ma non ha senso mettere pressione al Psg che non ha mai vinto la Champions»

Luis Enrique: «Rappresento lo stile di gioco del Barcellona meglio di Xavi. Lo dicono i fatti»
Paris Saint-Germain's Spanish headcoach Luis Enrique looks on during the French L1 football match between Toulouse FC and Paris Saint-Germain (PSG) at The TFC Stadium in Toulouse, southwestern France, on August 19, 2023. Charly TRIBALLEAU / AFP

Domani sera ci sarà la sfida di Champions tra Psg e Barcellona. Gli uomini di Luis Enrique sfideranno la squadra con cui il loro tecnico ha vinto la sua ultima Champions League.

Queste le parole di Luis Enrique in conferenza.

Come sta Mbappé?

«Mi chiedi di parlare del singolo e io ti parlerò del collettivo. Penso che siamo nel momento migliore della stagione. Ottimo momento dal punto di vista fisico e mentale e la sfida arriva nel momento migliore per noi».

Cosa pesa di più, l’ambizione o la pressione?

«Spero che l’ambizione superi la pressione. Non abbiamo alcuna pressione. Nella fase a gironi ho visto un eccesso di responsabilità. Quello è scomparso e ora abbiamo un’ambizione eccessiva di superare gli ottavi contro un grande Barça».

È un vantaggio conoscere Xavi?

«Mi dispiace smentirvi, ma non conosco affatto Xavi allenatore. Conosco Xavi come compagno di squadra e Xavi come giocatore. Conosco molto bene la società e i suoi giocatori. Non so se sarà un vantaggio o uno svantaggio. Sarà speciale per me, ma sono più che pronto a dare il massimo per la squadra».

La partita è molto speciale?

«È una partita diversa per me. Ma ho affrontato lo Sporting e ho segnato gol contro di loro. Sono professionale. Ho un rapporto di amore totale con il Barça e ne sono orgoglioso, ma sono un professionista e lo devo al club che ha avuto fiducia in me. Non vedo l’ora che arrivi questa sfida».

È uno svantaggio giocare il ritorno a Barcellona?

«Preferisco giocare prima in casa. In casa avremo un’atmosfera unica. Inoltre non esiste più il doppio valore dei gol. Se fossi stato il primo ad andare fuori casa, ti avrei detto il contrario. Non c’è bisogno di lamentarsi, non serve».

Cosa ti preoccupa di più del Barça?

«Non dirò il punto debole. È un Barça con buone dinamiche, in movimento. Con giocatori di alto livello individuale e con esperienza. Hanno vinto cinque Champions League. Sarà una partita complicata, ma stimolante. Club con una rivalità che spero sia sana in entrambi i campi. Spero di vedere due belle partite di calcio».

Chi rappresenta meglio il gioco del Barcellona tra te e Xavi?

«Senza dubbio, io. Guardate i dati sul possesso palla, sui titoli, sul pressing alto. Guarda i dati. Non è un’opinione, sono numeri, dati. Non si può discutere».

Luis Enrique: «Non ha senso mettere pressione al Psg che non ha mai vinto la Champions»

Il Psg ha molta pressione in Champions League?

«La politica del club è cambiata quest’anno. Stiamo andando in una direzione diversa. Metto nero su bianco che non è positivo mettere pressione ad una squadra che non ha vinto nessuna Champions League. Possiamo vincerla? Sì. Ma prima dobbiamo battere il Barça. Come club non abbiamo “esperienza” con questo trofeo».

Accetti di essere ritenuto favorito?

«Anche se non lo accetti, ci saranno persone che diranno che lo sei. Quando la palla sarà in campo vedremo chi è il favorito. Sarà chi dominerà le zone, chi sarà più efficace. Preferisco quasi che ci ritengano sfavoriti».

È preoccupato per la minaccia terroristica?

«Chi non è preoccupato per questo? Spero che (ndr la minaccia) possa essere controllata e che siano solo minacce. Naturalmente è preoccupante».

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