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Xavi alla Garcia: il Barcellona gioca male e lui se la prende con i giornalisti “cattivi”

Il Paìs lo sfotte: “ai suoi giocatori tremano le gambe contro l’Alavés perché hanno paura di quello che diranno a El Chiringuito…”

Xavi alla Garcia: il Barcellona gioca male e lui se la prende con i giornalisti “cattivi”
Db Barcellona 12/10/2022 - Champions League / Barcellona-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Xavi Hernandez

Il Barcellona ha vinto, come ultimamente fa, un po’ stentando, col piccolo Alavés. Poi Xavi è andato in conferenza stampa e se l’è presa coi giornalisti: “cattivi”. Uno Xavi in versione Garcia (con risultati non proprio uguali) lascia un po’ interdetta la stampa spagnola.

Xavi ha sparato più volte contro la stampa, “molto critica ed esagerata”. “Le sue parole non hanno sorpreso chi lo conosce – scrive As – L’allenatore è solitamente molto consapevole dei messaggi e, soprattutto, della storia che viene imposta dai media. E Xavi si è sentito preso di mira dopo la sconfitta nel Clásico e, soprattutto, per le due brutte partite alla Real Arena (Real Sociedad) e ad Amburgo (Shakhtar). Con risultati diversi, ma stesse terribili sensazioni in partita”.

“Xavi ha fatto un discorso strano. Da un lato si è vantato di essere molto calmo per essersi isolato dai media da giovedì. D’altra parte, ha assicurato che, senza dubbio, le critiche hanno toccato i suoi giocatori (“erano più tesi del normale a causa di tutto quello che si genera intorno alla squadra”)”.

Insomma ha detto che se il Barcellona gioca male è colpa della stampa. Secondo Rac-1, dopo la partita contro l’Alavés, nello spogliatoio del Barça “si sarebbe insinuata già da tempo l’idea che la stampa è un nemico esterno. Qualcosa come il tentativo di trovare qualcuno contrario ai complotti per serrare i ranghi all’interno dello spogliatoio. Un modo di fare vecchio quasi quanto il calcio”.

Su El Paìs l’editorialista madridista Manuel Jabois l’ha un po’ sfottuto: “Xavi dice che i suoi giocatori non giocano bene per colpa dei giornalisti. È probabile che Xavi abbia anche ragione, il che la dice lunga sul livello psicologico del club che dieci anni fa era un rullo compressore mondiale e a cui tremano oggi le gambe contro l’Alavés perché ha paura di quello che gli verrà detto a El Chiringuito o chissà dove.

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