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Il Milan e le crepe sulla parete dello spogliatoio: i segnali di Calabria, Giroud e Leao (Il Giornale)

Franco Ordine: anche le reazioni di Pioli sono spia di nervosismo. Bisogna capire se c’è qualche mal di pancia da curare in modo diverso

Il Milan e le crepe sulla parete dello spogliatoio: i segnali di Calabria, Giroud e Leao (Il Giornale)
Db Milano 22/10/2023 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Stefano Pioli

Il momento difficile del Milan e la crisi di spogliatoio dei rossoneri. Ne scrive Franco Ordine sul Giornale

c’è una questione interna che non bisogna sottovalutare e nemmeno nascondere sotto il tappeto. Se durante la settimana più complicata scandita dal calendario “amico”, tra Juve, Parigi e Napoli cioè, emergono crepe sulla parete dello spogliatoio, si può anche prendere per buono prima il chiarimento con Calabria e poi la successiva, educata spiegazione di Giroud o non vedere l’opera strepitosa di persuasione fatta da Florenzi con Leao davanti alla panchina, ma bisogna capire se c’è qualche mal di pancia da curare in modo diverso che con una semplice pacca sulla spalla. Anche le reazioni di Pioli sono spia di nervosismo. Forse a influire c’è la responsabilità del mercato e la gestione solitaria in assenza di Ibra oltre che Maldini. I due giorni di riposo stemperino le tensioni. E qui il ritorno alla questione Ibra è inevitabile: lo svedese sta “assaggiando” per la prima volta l’ebrezza della libertà assoluta e sta interessandosi a diversi business così da rendere non immediata la risposta agli inviti di Cardinale, Scaroni e Furlani. 

PER REPUBBLICA PIOLI SCRICCHIOLA

Il Milan, rimontato dal Napoli, è uscito dal Maradona con sentimenti opposti e non sono quelli piacevoli a prevalere. […] La consapevolezza di avere rischiato in 11 contro 10 il colpo in extremis di Kvaratskhelia, la fragilità dell’intera fase difensiva, i malumori di spogliatoio che affiorano, il disagio sempre più evidente di Leao e la quantità crescente di infortuni non ha prodotto l’annunciata intercambiabilità. Anzi, adesso che le assenze si moltiplicano, anche le soluzioni tecniche e tattiche diventano figlie dell’emergenza. Il campionato non è compromesso. Ma Pioli sa benissimo che non sarebbe un piazzamento tra le prime quattro a conservargli l’indulgenza di Gerry Cardinale. A muovere il giudizio sull’allenatore è la Champions in corso e non solo per ragioni tecniche: alla base della valutazione del lavoro dell’allenatore ci saranno anche le considerazioni economiche“.

 

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