ilNapolista

Giuntoli: «Kvara gioca un calcio di strada»

Il ds del Napoli «Ha portato innovazioni mentali, tecniche e fisiche alla squadra. Da quando è arrivato è diventato più fiducioso ma è sempre umile»

Giuntoli: «Kvara gioca un calcio di strada»
As Roma 18/08/2018 - campionato di calcio Serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli

È online il documentario realizzato qualche mese fa a Napoli su Khvicha Kvaratskhelia, da una troupe georgiana prodotto da Gt e Crocobet, regional partner del Napoli

Il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ha parlato del calciatore georgiano:

«Dopo la partenza di Insigne, serviva un esterno sinistro per completare la squadra. Kvara ha ottime capacità tecniche, non gioca il calcio classico, gioca quello di strada, ogni volta fa qualcosa di importante. Ha portato innovazioni mentali, tecniche e fisiche alla squadra. Da quando è arrivato è diventato più fiducioso ma è sempre umile. È aperto coi compagni in campo, è un giocatore onesto, la sua umiltà è da esempio per tanti bambini»

Le parole di Kvara su cosa significa giocare a Napoli al Maradona

«Giocare nel Napoli significa molto per me, perchè è uno dei club migliori d’Italia. Specialmente per via di Maradona, non avrei mai immaginato di poter esser parte di questa squadra fantastica.

Cosa hai provato la prima volta al Maradona?

«Fu molto emozionante, perchè l’atmosfera era bellissima. Ho realizzato che già essere lì mi rendeva un giocatore di calcio a tutti gli effetti. Vorrei che tanti calciatori georgiani facessero esperienza di queste emozioni, che molti di loro possano raggiungere i loro obiettivi. Per me era impensabile, pensavo che non sarei mai riuscito ad arrivare dove sono ora, ma devo avvisare tutti che per raggiungere i loro obiettivi bisogna fare un passo alla volta»

Sui tifosi del Napoli

«I tifosi del Napoli mi incoraggiano e mi supportano tantissimo, quando mi incontrano vogliono foto, autografi, mi riempiono di calore ed affetto. Sento così tanto amore che devo fare in modo da restituirlo quando gioco di fronte a loro allo stadio. Faccio di tutto per renderli felici, è una grande responsabilità. Non cammino molto spesso per la città, i tifosi sono innamorati dei calciatori in generale, e non solo nei miei confronti. È la prima cosa che ho notato al mio arrivo a Napoli. Vivono di calcio, non importa l’età: possono avere 70 anni, uomini o donne, tutti sanno tutto sul calcio. Anche durante la partita, quando rientriamo negli spogliatoi, i tifosi cantano e ci sostengono, quindi non sei autorizzato a non dare il massimo allo stadio».

ilnapolista © riproduzione riservata