
Carlo Conti: «Mio padre è morto che avevo 18 mesi, devo tutto a mia mamma»
A Sette: «È impossibile litigare con me. Cerco sempre il punto di incontro. Non vuol dire essere bischeri, ma avere equilibrio»

A Sette: «È impossibile litigare con me. Cerco sempre il punto di incontro. Non vuol dire essere bischeri, ma avere equilibrio»

Al CorSera: «Ci sono giornalisti che vengono invitati in tv o che scrivono libri solo perché sono aggressivi, ma così si smette di essere giornalista, si diventa altro».

A La Stampa: «Ho fatto un solo progetto in America e sono esplosa, in Italia recito da anni. Qualche domanda a un certo punto te la fai».

di - Alcuni genitori della Vanvitelli non gradiscono. L'artista: "Non chiedo scusa, quella è una strada, L'arte deve provocare. Ma poi... le scuole non sono chiuse per Natale?"

A La Repubblica: «Mia madre capì che avevo avuto successo quando feci il testimonial per Maina. Feci portare al mio paese un camion di panettoni. Li distribuì a tutti, era felice».

Al CorSera: «Ho la stessa risata di mio padre. Da giovane mi ha dato parecchi problemi: in chiesa, a scuola... oggi è un’interessante fonte di reddito».

A La Verità: «Per far ridere devi sapere con chi hai a che fare, capire le persone, il Paese in cui vivi. Non tutti hanno voglia di stare attenti, e quindi fanno fatica a capire».

In un'intercettazione, il boss della ‘ndrangheta Palaia diceva che era stato coinvolto nel crollo ma non è tra i veicoli precipitati, né nelle immagini delle telecamere

Il sindaco Manfredi aveva proposto l'eurodeputato capo di una cabina di regia per intercettare i fondi europei da destinare alla Città Metropolitana. Cozzolino, sospeso dal PD, smentisce qualsiasi coinvolgimento nello scandalo.

Marco Marzocca a Il Fatto: «L’albergo veniva scelto in base alla televisione maggiormente adatta. Dopo lo spettacolo era una lotta a due fino alle cinque del mattino».

Conteneva 900 chili di hashish gestiti dalla 'ndrangheta calabrese, che intendeva recuperare il carico dalle macerie. La vicenda è emersa grazie a un'operazione del Ros.

Al Secolo XIX: «Invecchiare lo spaventava. Sentiva di perdere delle possibilità: dal sesso al muoversi agilmente. Ma la morte lo intrigava, è sempre stato curioso».

Al Fatto: «Oggi non trovano compagni, i maschi sono diventati timidi». E sul Mondiale: «Forza Marocco. Basta coi Paperoni viziati del calcio»

Il cantautore al Guardian: «Piango per le crudeltà sugli animali. Conservo le lettere di mio nonno, che terminavano con: "Continua a sorridere"»

A Repubblica racconta: «Dino De Laurentiis mi voleva col nome d'arte Castel Romano, mi salvò l'assistente»

A Repubblica: «L’impresa del Marocco è una botta di autostima. I commenti dei festeggiamenti dimostrano che nel Paese c’è ancora razzismo».

Al Fatto Quotidiano: «La mia era una famiglia proletaria. Per me la ricchezza è mettere il riscaldamento alto e girare nudo per casa».

Al Corsera: «La storia finì perché ij un rapporto si sta in due, non in duecento. Stavamo spesso a casa, io preparavo le torte»

Al CorSera: «Il privilegio è tale se puoi farne ameno, altrimenti diventa un bisogno. Il lusso vero è qualcosa di cui puoi liberarti in qualsiasi momento».

A La Repubblica: «Nella mia vita ho scritto per tutti, per Mina, Roberto Carlos. Ho sofferto, ero avanti anni luce. Nei momenti di silenzio partivo per Cuba».