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Pio e Amedeo: «Ci siamo ispirati a due tifosi del Foggia incontrati su un bus»

Al CorSera: «Antonio Conte è fissato con il lavoro, però ha un lato tenerone. Il ricco in fondo si diverte, è uno scossone alla monotonia della vita»

Pio e Amedeo: «Ci siamo ispirati a due tifosi del Foggia incontrati su un bus»

Il Corriere della Sera intervista Pio D’Antini e Amedeo Grieco, in arte Pio e Amedeo. Si sono conosciuti quando avevano 10 anni, ma sono nati nello stesso reparto di maternità di Foggia, a cinque giorni di distanza, in due culle vicine. Raccontano come erano da bambini.

Amedeo: «Ero bravo — l’intellettuale del duo sono io, si capisce da lontano — poi mi sono perso. Ho fatto lo scientifico, lui ragioneria, rappresentanti di istituto, ci si ritrovava in testa ai cortei, per fare casino, senza un perché».

Pio: «Ci venne in mente di guadagnare qualche soldino divertendoci, come animatori nei villaggi turistici».

Primo spettacolino?

Amedeo: «A 17 anni e mezzo. Ottanta posti sold out, perché i parenti erano numerosi, esaurite pure le repliche».

Amedeo: «L’università l’abbiamo fatta, Scienze della Comunicazione, ci mancano sei esami. Uno avremmo dovuto sostenerlo con Maurizio Costanzo, non abbiamo avuto il coraggio di presentarci. Anni dopo, quando lo abbiamo conosciuto, abbiamo provato a corromperlo. “Dai Maurì, facci passare, dacci il 18 politico”. Niente da fare».

Lo show più sfigato?

Pio: «Domenica di Pasqua del 2001, un buco di locale a Baselice, vicino Benevento».

Amedeo: «Dei 12 avventori in sala, non rideva nessuno. Dopo 25 minuti i camerieri ormai ci passavano davanti con i piatti, non abbiamo avuto il coraggio di chiedere i 75 euro. Non c’era il camerino. Ci siamo cambiati sul terrazzino, sotto la neve».

A chi vi siete ispirati per i due zoticoni scrocconi?

Pio: «A due tifosi del Foggia incontrati sull’autobus. Il nostro cafone è un ignorante tenero che si adatta al mondo come può, ma nasconde una sua dignità, una sua bontà».

Prodezze di cui siete fieri.

Pio: «Francesco Totti con il capitone in mano, Maria De Filippi sul divano in ciabatte».

Amedeo: «Avere insegnato a sputare a Valentino Rossi».

Pio: «Io porto al polso l’orologio di Alvaro Morata».

Avete osato spettinare la frangetta di Antonio Conte.

Amedeo: «Fissato con il lavoro, però ha un lato tenerone e con noi si lascia andare».

Le vittime non insorgono?

Pio: «Il ricco in fondo si diverte, è uno scossone alla monotonia della vita».

I parenti si vergognano?

Amedeo: «Sono peggio di noi, le nostre mamme, in crociera pagata da Graziano Pellè, tutto compreso tranne le bevande, sono partite con due casse di minerale».

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