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Gattuso pagò tremila euro per il pizzo nei confronti della sorella. Arrestati gli estorsori

Dal Corsera. Incendiarono due auto della sorella per un finanziamento di 80mila euro ottenuto nel fotovoltaico. Un uomo di fiducia di Rino in Calabria per pagare

Gattuso pagò tremila euro per il pizzo nei confronti della sorella. Arrestati gli estorsori
Marseillleís Italian head coach Gennaro Gattuso reacts during the French L1 football match between RC Strasbourg Alsace and Olympique de Marseille (OM) at Stade de la Meinau in Strasbourg, eastern France on November 25, 2023. (Photo by PATRICK HERTZOG / AFP)

Gattuso pagò tremila euro per il pizzo nei confronti della sorella. Arrestati gli estorsori. La vicenda è raccontata dal Corriere della Sera.

«Quindi è sceso Salvatore in Calabria?». «Sì, lo ha mandato mio fratello, è tutto a posto». «La storia solo tuo fratello la poteva rivolvere e nessuno più».

Questo dialogo telefonico è intercorso tra Ida Gattuso, sorella del più famoso Rino, ex calciatore del Milan, e una sua amica di Corigliano. La soluzione del problema di cui parlano le due amiche e che stando alle parole di Ida sarebbe stato risolto da Rino Gattuso, fa riferimento a una estorsione e al pagamento del pizzo (3 mila euro). La vicenda si è conclusa male per gli estorsori, finiti in manette. Si tratta di uomini legati alla ’ndrangheta: Aldo Abbruzzese, 51 anni, e Mustaphà Hamil, marocchino, utilizzato come «spalla» per incendiare auto. I due sono accusati di estorsione aggravata. Ma per capire l’intera faccenda e il motivo per cui ad un certo punto entra in scena pure Rino Gattuso, occorre fare un passo indietro.

Due auto incendiate alla sorella di Gattuso

La vicenda è legata all’incendio – per due volte – di automobili della sorella di Gattuso.

La sorella di Gattuso varca la soglia della stazione dei carabinieri e denuncia l’episodio. Ma non si limita a questo. Offre ai militari una pista da seguire e cita il nome di Aldo Abbruzzese, del clan omonimo. Racconta di aver saputo dal suo ex marito, Franco Nigro, che Abbruzzese avrebbe chiesto a suo padre, Francesco Gattuso, tremila euro.

Il pizzo lo avrebbero chiesto perché hanno saputo di un finanziamento di 80 mila euro ottenuto nel fotovoltaico.

L’indagine va avanti. Da intercettazioni telefoniche i carabinieri scoprono che ci sarà un pagamento. E qui entra in gioco il ruolo che avrebbe avuto Rino Gattuso. L’incontro per «estinguere» il pizzo avviene in un bar di Schiavonea, il 10 gennaio. Nel locale c’è Abbruzzese. Attende l’emissario. Che arriva e gli consegna 2.300 euro, che secondo l’accusa è la seconda tranche dei 3 mila richiesti. L’emissario è Salvatore. Chiamato il tedesco perché vive in Germania. È un amico fidato di Rino Gattuso. Stando alle parole della sorella Ida, scambiate con l’amica, sarebbe stato il fratello a inviarlo in Calabria. L’incontro nel bar è stato breve. Due minuti.

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