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Zeman e le scommesse: «Non sono malati, i malati veri stanno da un’altra parte»

«Da tanti anni è uscito il divieto per i giocatori di giocare e scommettere. È scritto che ci sono minimo tre anni di stop, però in Italia no»

Zeman e le scommesse: «Non sono malati, i malati veri stanno da un’altra parte»
Mg Genova 04/03/2017 - campionato di calcio serie A / Sampdoria-Pescara / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Zdenek Zeman

Zeman e le scommesse. Il tecnico boemo ne ha parlato l’altro giorno nella conferenza di presentazione di Lucchese-Pescara.

Riporta il Corriere dello Sport.

Zeman e le scommesse

Argomento caldo, sul quale si è espresso anche Zeman a margine della conferenza stampa di presentazione della gara di domani (domenica) Lucchese-Pescara: “È una brutta cosa. Da tanti anni è uscito il divieto per i giocatori di giocare e scommettere. È scritto che ci sono minimo tre anni di stop, però in Italia no”, ha spiegato.

“Le regole sono regole, ma non si rispettano. Se uno perde tre milioni un problema ci sarà. Si dice che è una malattia, ma non credo siano tutti malati perché i malati veri di solito stanno da un’altra parte”, ha concluso Zeman. 

Fagioli, Tonali e Zaniolo sono vittime o pedine di un sistema? (IL GIORNALE)

La Procura di Torino indaga: Fagioli, Tonali e Zaniolo sono vittime o pedine di un sistema? Scrive Il Giornale:

Se la giustizia sportiva sulle scommesse illegali si è mossa velocemente, quella ordinaria si muove con altri tempi: ha iniziato prima, finirà dopo. Per Nicolò Fagioli (foto), sentito dai pm di Torino a giugno e autodenunciatosi alla Figc subito dopo, il primo capitolo – quello sportivo – si è chiuso con un procedimento lampo giovedì, con una squalifica di 7 mesi. Quello penale avrà tempi più lenti per arrivare a conclusioni più approfondite.

La Procura di Torino al lavoro.

Un aspetto che la procura e la squadra mobile di Torino stanno valutando è se il bianconero, indagato insieme ad altri
due calciatori, cioè Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, possa avere un ruolo diverso da quello finora emerso. Cioè che siano non solo scommettitori su siti illegali (Zaniolo ha sempre negato di avere puntato sul calcio) ma “pedine” o addirittura vittime di un sistema che aveva come obiettivo primario indirizzare le partite.

L’indagine è in corso e l’ipotesi di lavoro degli inquirenti riguarda un campo più largo: la frode sportiva.

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