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Napoli, vivace scambio negli spogliatoi tra un dirigente e Rrahmani (Corsport)

De Laurentiis era sceso negli spogliatoi anche con Fiorentina e Union Berlin. Domenica ha preso in disparte Garcia, ha voluto conoscere cambi e mosse

Napoli, vivace scambio negli spogliatoi tra un dirigente e Rrahmani (Corsport)
Napoli 29/10/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Image Sport nella foto: gol Olivier Giroud

C’è folla nello spogliatoio del Napoli tra il primo e il secondo tempo delle partite, come scrive il Corriere dello Sport che informa sull’entrata di De Laurentiis e di dirigenti della squadra. È una consuetudine la discesa di De Laurentiis tra il primo e il secondo tempo.

Mister Aurelio, signor presidente di un Napoli osservato dal vivo praticamente ogni giorno dal 12 ottobre, sotto il cielo Viola tenebre, è intervenuto ancora: prima con la promessa di un premio e poi domenica al Maradona, tra primo e secondo tempo, esattamente com’era accaduto con la Fiorentina e con l’Union a Berlino. Ma le scene, questa volta, sono state differenti: ha scosso la squadra, certo; ha parlato con Garcia in disparte, certo; ha voluto conoscere cambi e mosse, certo; e intorno, all’improvviso, s’è anche avvertita la tensione di un momento difficile. Delicato: a un certo punto della storia, ad esempio, Rrahmani è finito al centro di uno scambio vivace con qualche dirigente. Cose di campo, cose di partita in questo caso.

È STATA LA MANO DI AURELIO

È stata la mano di De Laurentiis. Il Corriere dello Sport, con Antonio Giordano e Fabio Mandarini, racconta l’irruzione negli spogliatoi nell’intervallo della partita col Milan quando la squadra era sotto di due gol. Viene definito l’uomo della svolta.

È stata la mano di De Laurentiis, dunque.

L’uomo della svolta di un ambiente sull’orlo di una crisi di nervi dopo la tremenda sconfitta con la Fiorentina prima della sosta, e anche l’uomo che in un esercizio di trasformismo continuo, obbligato da una situazione ancora liquida e traballante, continua a vestire la t-shirt del personal trainer, il camice del dottore e la tuta dell’uomo di campo da ormai tre settimane. E anche l’abito del motivatore a ogni costo: pare che avesse promesso un premio alla squadra in caso di vittoria con i rossoneri; pare che fosse anche disposto a spingersi oltre le parole. Già, sembra proprio sia così: ma non è andata.

Adl s’è presentato ai suoi per dare la scossa, un’altra. Per scuotere il gruppo; per allontanare i torpori; per ricordare a chiunque lo avesse eventualmente dimenticato che la professionalità resta un dovere sacro e inviolabile anche lontano dal campo.

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