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Manfredi: «Il Maradona ha bisogno di un intervento radicale»

Il sindaco di Napoli è tornato a farsi sentire sulla questione degli stadi per Euro2032: «Napoli è tra le dieci città italiane selezionate, ma ad oggi il Maradona non ha le caratteristiche per farne parte»

Manfredi: «Il Maradona ha bisogno di un intervento radicale»
Napoli 31/03/2023 - Sky Live in Napoli 2023 / foto Image nella foto: Gaetano Manfredi

L’Italia ospiterà gli Euro2032 insieme alla Turchia. Gli stadi che saranno messi a disposizione per entrambi i Paesi saranno dieci, quindi ogni Paese dovrà mettere a disposizione cinque stadi.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha detto la sua sulla possibilità di vedere lo stadio Diego Armando Maradona tra le cinque sedi che ospiteranno gli Europei 2032 in Italia: «Lo stadio Diego Armando Maradona ha bisogno di un intervento radicale e strutturale per diventare uno stadio da Europei o da finale di Champions. Questo significa un investimento molto importante.» 

Per raggiungere un tale obiettivo, sarà necessario lavorare a fondo. «Abbiamo inserito Napoli tra i dieci potenziali stadi per gli Europei, questo è nato da un rapporto costante con Figc e Ministero dello Sport. Ora abbiamo del tempo davanti da spendere bene perché abbiamo bisogno di risorse.» 

Manfredi era già stato chiaro ai microfoni di Radio Goal sui problemi del Maradona: «Ho seguito la questione da più di un anno insieme ad Abodi e Gravina. Napoli è tra le dieci città italiane selezionate per essere agli Europei, ma ad oggi il Maradona non ha le caratteristiche per farne parte. Andare allo stadio oggi non significa solo vedere una partita, i nuovi stadi dovranno essere cablati ed avere requisiti importanti. Siamo in partita, non ci arrendiamo, abbiamo un progetto esecutivo che dev’essere pronto per il 2026 e poi cercheremo le risorse economiche. Non è un momento economico favorevole per il mondo intero, ma se lavoriamo insieme anche col Calcio Napoli e lo Stato italiano speriamo di fare questo piccolo miracolo».

Il presidente della Figc Gravina non si è detto preoccupato per la situazione degli stadi. Ai microfoni di Sky Sport si era espresso così: «Abbiamo ottenuto un periodo di tempo importante per progettare e realizzare: 1 ottobre 2026, tre anni. Metteremo la prima pietra entro il marzo 2027, non siamo svantaggiati per gli stadi, ne mancano solo 2 o 3. Raccogliamo gli sforzi per combattere la burocrazia per una rivoluzione culturale, su un tema che sfioriamo ma che non risolviamo, di valutazione imprenditoriale, di valutazione del calcio come centro di accoglienza, di nuova agorà per le famiglie. Uniamo gli sforzi e facciamo in modo che sia un’opportunità che non possiamo perdere, attraverso tutte le strategie possibili. Confido nell’appoggio del governo. Ho sentito parlare di commissario… Ben venga, ma non credo possa essere la soluzione, può favorire ma è uno degli elementi. Tutti gli altri vanno trovati all’interno del mondo del calcio».

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