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Tedesco: «Courtois? Miglior portiere al mondo. Ma ne abbiamo comunque di eccellenti»

Alla Gazzetta: «Mi piace sapere chi sono davvero i miei ragazzi, vado a trovarli, li chiamo spesso. Voglio vedere chi c’è dietro al calciatore»

Tedesco: «Courtois? Miglior portiere al mondo. Ma ne abbiamo comunque di eccellenti»
Lipsia (Germania) 07/04/2022 - Europa League / RB Lipsia-Atalanta / foto Imago/Image Sport nella foto: Domenico Tedesco

La Gazzetta intervista Domenico Tedesco, attuale ct del Belgio. La sua è una storia unica. Faceva l’ingegnere alla Mercedes e di sera allenava i ragazzi dello Stoccarda. «Poi un giorno mi offrono l’U17, e mi danno 3 giorni di tempo per pensarci. E lì mi dico: se non rischi, il treno non passa più».

Tedesco: «Voglio vedere chi c’è dietro al calciatore»

Ovviamente gli chiedono dei nazionali che giocano in Serie A. Il primo è Lukaku:

«Stagione complicata. Alla Roma è arrivato a campionato iniziato, si allenava con la seconda squadra del Chelsea, ha fatto tutta la preparazione senza sapere cosa sarebbe stato di lui. Ero contentissimo quando ho saputo che sarebbe tornato in Italia. E a Roma è stato fin da subito protagonista: è dura per uno che veniva da un’estate così. Quando prendi Romelu le aspettative sono alte, ma lui gestisce la pressione con una tranquillità incredibile».

Stupito da De Ketelaere?

«Sì e no. No perché so bene quello di cui è capace Charles. Sì perché veniva da una stagione difficile, in cui non giocava e non ha mai trovato costanza».

Cos’ha portato di suo Tedesco nel Belgio?

«Quando sono arrivato il Belgio era appena uscito da un Mondiale che sfortunatamente non era andato come sperava. In più, alcuni giocatori chiave come ad esempio Alderweireld, Mignolet e Hazard si erano ritirati. Ma in ogni cosa negativa si deve sempre trovare uno spunto positivo, così siamo partiti da lì per creare la base di un nuovo gruppo. Poi man mano abbiamo inserito dei giovani. Ora tutti li conoscono perché sono stati protagonisti sul mercato, ma quando li abbiamo chiamati Lukebakio e Mangala erano riserve all’Hertha e al Forest, Bakayoko era in squadra B al Psv, Doku al Rennes… Ci abbiamo creduto, investito e ci hanno ripagato».

In Belgio però Tedesco ha avuto qualche screzio con Courtois. Lui ha cercato di mixare vecchia e nuova generazione senza guardare all’età, ma alle persone. «Mi piace sapere chi sono davvero i miei ragazzi, vado a trovarli, li chiamo spesso. Voglio vedere chi c’è dietro al calciatore, per capire le motivazioni. Lo faccio con tutti, giovani e meno».

Ma sul portiere del Real si limita a dire:

«Parliamo del miglior portiere al mondo. Ma ne abbiamo comunque di eccellenti».

Come sarà l’Europeo dell’Italia?

«Gli azzurri sono sempre candidati alla vittoria in qualsiasi torneo. E lo saranno sempre, perché sanno vincere le partite che contano».

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