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Verratti, al Psg 746 giorni di infortuni. A Parigi speravano che fosse il nuovo Iniesta (L’Equipe)

Soffrì l’addio di Ibrahimovic. Al Khelaifi lo costrinse a cambiare agente (finì con Mino Raiola) e lui accettò

Verratti, al Psg 746 giorni di infortuni. A Parigi speravano che fosse il nuovo Iniesta (L’Equipe)
Roma 20/06/2021 - Euro 2020 / Italia-Galles / foto Uefa/Image Sport nella foto: Marco Verratti

Marco Verratti ha lasciato il Psg per approdare in Qatar, all’Al-Arabi. L’Equipe racconta quello che definisce il suo triste crepuscolo:

Aveva 19 anni quando mise piede per la prima volta nella sua vita a Parigi. Non aveva mai lasciato Pescara o i suoi dintorni, non parlava una parola di francese, non aveva la patente, né aveva mai giocato in Serie A. Più di un decennio dopo, ha preso la cittadinanza francese e ha aperto un ristorante nella capitale. Ha lasciato Parigi di nascosto all’inizio della settimana, su un aereo che lo ha portato in Qatar per sottoporsi alle sue visite mediche prima di firmare per l’Al-Arabi, club con sede a Doha. A quasi 31 anni il “Piccolo Gufo” è rimasto un uccello che probabilmente il Parco dei Principi rimpiangerà, con la sua capacità di muoversi in perimetri molto piccoli e il delicato tocco di palla. Rimpiangerà anche di non aver mai saputo cosa avrebbe potuto proporre il centrocampista italiano, se fosse stato un po’ più Mbappé e un po’ meno Neymar, nello spirito e sul campo. 

Ma poi ci sono state i dolori. Settecentoquarantasei giorni di indisponibilità in totale, di cui cento sessantatré a causa di pubalgia persistente. Tre sfratti in undici anni. Per questi due motivi, Verratti ha saltato match importanti, come la semifinale di ritorno di Champions League con il Manchester City nel 2021. Tutte queste assenze hanno fatto infuriare i suoi allenatori; Laurent Blanc, ad esempio. Ma ad alcuni è piaciuto, come a Carlo Ancelotti, che lo ha sempre protetto; Thomas Tuchel disse di lui: «Marco è un leader, con i suoi modi, la sua mentalità. È sempre al cento per cento, sempre preoccupato che tutti siano felici, è molto empatico».

L’addio di Ibrahimovic dal club ha segnato un momento di svolta per Verratti, che lo considerava il suo mentore:

Quando è atterrato a Parigi, è rapidamente finito sotto l’ala protettiva di Zlatan Ibrahimovic, che è diventato il suo mentore. La partenza del gigante svedese nell’estate del 2016 ha lasciato un enorme vuoto nello spogliatoio. Un anno dopo, ha espresso il suo desiderio di lasciare il Psg per unirsi al Barça. Ma nel momento in cui Nasser al-Khelaifi gli ha chiarito che non solo sarebbe rimasto al Psg ma che avrebbe dovuto cambiare agente, ha chinato le spalle e ha accettato, entrando nella scuderia di Mino Raiola. Il Psg lo ha sempre immaginato come un nuovo Iniesta, in attesa di vederlo brillare in campo. Tuttavia, questa estate ha dovuto lasciare un club che non aveva intenzione di abbandonare”.

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