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Allegri difeso dagli ultras Juve perché ha messo la faccia su anni bui, con una società fredda (Corsport)

Questa dirigenza è percepita come un governo tecnico. E Giuntoli non ha ancora bucato, la favola della juventinità non è passata

Allegri difeso dagli ultras Juve perché ha messo la faccia su anni bui, con una società fredda (Corsport)
Db Torino 11/05/2023 - Europa League / Juventus-Siviglia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Il CorSport commenta il comunicato della Curva Sud della Juventus a sostegno di Allegri. Il vento sull’allenatore livornese sembra cambiato. Una parte del tifo organizzato non vorrebbe altro allenatori all’infuori di “Acciughina”. Nonostante ciò, la società sembra averlo scaricato da tempo.

Siamo nei dintorni di un nuovo caso Lopetegui, ovviamente con sfumature diverse. Non è la prima volta che i Viking fanno sentire la propria voce“.

Il tifoso bianconero si sente orfano

Un #Nopetegui al contrario che si potrebbe sintetizzare con #Allegriin perché il tecnico della Juve infondo, secondo il tifo, incarna perfettamente i valori bianconeri a differenza della dirigenza:

Il tifoso bianconero si sente orfano. Percepisce questa dirigenza come un governo tecnico, arrivato lì per le disgrazie giudiziarie della dirigenza Agnelli. È una società avvertita come distante. Tanto per dirne una, Scanavino è tifoso del Torino. Ma non è solo questo. In una simile cornice, Allegri è percepito come l’uomo che ha messo la faccia sul complicato biennio bianconero. L’uomo che, nonostante i processi, le penalizzazioni, le critiche, non ha mai detto una parodo la. E ha raggiunto gli obiettivi. Certo non ha vinto, ma ha portato la squadra in Champions (lo aveva fatto anche lo scorso anno, al netto della penalizzazione) e al Mondiale per club. Allegri è considerato un baluardo della juventinità. Uno di loro. Un mood che lascia un po’ di preoccupazione in Giuntoli. Le responsabilità del futuro sono sulle sue spalle. L’ex ds del Napoli lo avverte eccome il peso dell’investitura di Elkann nella lettera agli azionisti”.

Le preoccupazioni di Giuntoli

Nel mondo Juve non ha avuto molta presa il racconto intriso strappalacrime fatto la scorsa estate appena sbarcato a Torino: le trasferte in pullman a Torino con il padre bianconero. L’uomo, che non è affatto stupido, lo ha capito e ha afferrato al volo il tram del 5 maggio giornata storica per la juventinità con lo scudetto vinto sull’Inter all’ultima giornata. «Vorrei ricordare – ha detto pochi giorni fa – che oggi è 5 maggio ed è un piacere ricordarlo a Roma. Il dna Juve consiste nel centrare gli obiettivi, questo sarebbe un grande obiettivo, il futuro è nelle nostre mani». Sa benissimo che ora i tifosi si aspettano da lui altri Osimhen, Lobotka, Kim, Kvaratskhelia. Il mercato di gennaio, con Alcaraz e Tiago Djalò, ha lasciato molto a desiderare. Allegri non lo ha condiviso. È rimasto in silenzio a lavorare. A parlare e a farsi sentire ci hanno pensato i tifosi.

Allegri e Giuntoli parlano lingue diverse, Allegri ha sempre saputo cosa pensano di lui alla Juve (Il Giornale)

Allegri e Giuntoli parlano lingue diverse, Allegri ha sempre saputo cosa pensano di lui alla Juve. Lo scrive Il Giornale con Franco Ordine.

C’è una sola persona che non si meraviglia affatto degli sviluppi futuri di casa Juve e nemmeno del diverso rendimento tenuto dal team durante il girone di ritorno. Si tratta appunto di Max Allegri che resta un profondo conoscitore del mondo bianconero e che in forza della conoscenza personale degli uomini che lavorano nel club ha sempre avuto conoscenza perfetta dei giudizi autentici che circolavano negli uffici sul suo conto e dei piani per il futuro. Per questo motivo non è rimasto spiazzato né dall’eco della notizia dell’incontro riservato di Calvo con Antonio Conte e nemmeno dai recenti intrecci di Giuntoli con Thiago Motta. Che i due, allenatore e ds, parlassero una lingua diversa lo si è capito in modo plastico a gennaio quando in occasione del mercato invernale, Allegri raccomandò una strategia (o prendere due centrocampisti di spessore, Bonaventura il segnalato, oppure lasciare intatto il gruppo) e si ritrovò invece con due innesti (Tiago Djalo infortunato, Alcaraz in prestito a cifra consistente) del cui contributo la Juve non ha tratto alcun vantaggio.

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