ilNapolista

Capello: «Serie A poco riconoscente con gli allenatori italiani. Da noi Ancelotti era stato dato per bollito»

Alla Gazzetta: «Gli allenatori italiani vincenti sono poco ricercati. Oggi solo stranieri e giovani in rampa di lancio. Probabilmente i dirigenti cercano qualcosa di nuovo»

Capello: «Serie A poco riconoscente con gli allenatori italiani. Da noi Ancelotti era stato dato per bollito»
Real Madrid's Italian coach Carlo Ancelotti looks on ahead the UEFA Champions League semi-final first leg football match between FC Bayern Munich and Real Madrid CF on April 30, 2024 in Munich, southern Germany. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

In Serie A si è diffusa una certa esterofilia. Diversi club cercano la fortuna fuori dall’Italia, con allenaotri che del campionato italiano ne sanno ben poco. Lo scrive, con altri termini, la Gazzetta che sul tema intervista Fabio Capello.

Capello: «Oggi si parla molto di stranieri e giovani in rampa di lancio»

Con il “largo ai giovani” c’è il rischio di perdere valore, oltre che esperienza?

«È così: gli allenatori italiani vincenti sono poco ricercati. Oggi si parla molto di stranieri e giovani in rampa di lancio, da De Rossi a Gilardino e Palladino. Probabilmente l’idea dei dirigenti è quella di andare alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, ma anche a buon mercato. L’usato sicuro piace di meno».

L’esperienza però iuta a «tirarti fuori da ogni situazione, specie quelle non semplici. I giovani di oggi stanno facendo bene e sono in crescita ma vale il curriculum. A livello di vittorie trovo una “lineetta”, non un numero che indica quanti trofei hanno vinto. Dovrebbe valere il ragionamento fatto per gli attaccanti: alla fine si guarda il conto dei gol».

La Serie A dovrebbe essere più riconoscente ai grandi saggi italiani?

«Si dice che Conte abbia aspettative alte sul mercato, ma è giusto che sia così essendo un allenatore di prima fascia. Per accettare una proposta deve essere pienamente convinto: ovunque sia andato, ha fatto bene la sua parte. […] Oggi si scaricano su di lui  (Allegri, ndr) tutte le colpe di questa Juve che però non è una squadra forte. La cosa strana era vederla in lotta per lo scudetto. Sarri si è chiamato fuori da solo, e non dimentichiamoci un altro caso incredibile: da noi Ancelotti era stato dato per bollito…».

Anche il Milan cerca all’estero il nuovo allenatore:

«Dal 2000 solo Mourinho. Qualcosa vorrà pur dire. Si guarda fuori quando in casa abbiamo Thiago Motta, che è pronto per le big. Lo stesso Gasperini: non è un anno che balla, sono anni che lo fa. E ogni volta riesce a dare qualcosa in più alla squadra, si rinnova costantemente riuscendo a essere sempre competitivo. Per le capacità che ha meriterebbe qualsiasi panchina importante».

ilnapolista © riproduzione riservata