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TikTok funziona così per tutti, e Osimhen lo sa. Il suo entourage fa finta di no

Rivista Undici spiega molto bene il contesto: il Napoli pubblica video “offensivi” su tutti i giocatori, perché è il social che è fatto così

TikTok funziona così per tutti, e Osimhen lo sa. Il suo entourage fa finta di no

Dal caso Osimhen va estrapolato un dettaglio: l’innesco della fiammata. Il procuratore che minaccia azioni legali perché il bomber si sarebbe sentito offeso per uno o più post su TikTok. Al netto delle ragioni vere del polverone, però, val la pena di chiarire che molto probabilmente l’entourage di Osimhen ha scelto l’appiglio sbagliato per scatenare il putiferio che evidentemente covava sotto le ceneri. Perché – sintetizziamo – è davvero complicato offendersi per i video postati dal Napoli su TikTok. Perché… è TikTok. Il contesto è importante.

Lo spiega benissimo su Rivista Undici Alfonso Fasano. “TikTok è una piattaforma che ha una natura e quindi un target differenti rispetto a Facebook, X/Twitter, Instagram: è un luna park scherzoso e autoironico, gestito da professionisti necessariamente giovani, che interpretano i codici degli adolescenti e provano a coinvolgerli”. Fasano è fin troppo gentile: buona parte dei contenuti di TikTok sono vere e proprie cretinate, che diventano virali sfruttando un potentissimo algoritmo.

Ma andiamo avanti: Osimhen – e parliamo di uno che i social li frequenta moltissimo, sa come usarli e non fa molta attenzione al come – si è sentito offeso per uno “stile” di presa in giro che il Napoli ha riservato praticamente a tutti i suoi compagni. Scrive ancora Rivista Undici:

“Qui c’è un video in cui Khvicha Kvaratskhelia viene ripreso con un gelato in mano, il gelato ufficiale del club per altro, e l’immagine del giocatore georgiano viene sovrapposta al mare, al sole, mentre in sottofondo si sente “Light“, un pezzo dei Wave to Earth; in quest’altro video, c’è sempre Kvara che gioca contro il Sassuolo e si sente la canzone “Bellissimissima” di Alfa, solo che però le parole bela bellissimissima sono storpiate, nel senso modificate con la voce di un altro fenomeno di TikTok, ovvero Angela Bela Fisica, la proprietaria cinese di un megastore romano. E ancora: qui c’è un video i follower devono scegliere tra pizza e hamburger, tra Curva A e Curva B dello stadio Maradona, tra il difensore Amir Rrahmani e un capibara, ovvero in grosso roditore originario del Sud America, il più grande roditore vivente al mondo. Ne volete ancora? Ma sì. Qui, per esempio, il Napoli cita la storica frase “Frosinone Culone” dopo che Osimhen ha sfiorato il gol durante la prima partita di questo campionato di Serie A. In quest’altro video, invece, il nuovo acquisto degli azzurri Jens Cajuste viene definito «il vostro nuovo malessere», e torna ancora la voce di Angela Bela Fisica. Anche le interazioni tra gli utenti e gli admin del profilo SSC Napoli seguono questa linea: qui trovate lo screen di alcuni commenti in cui viene chiesto a bro, cioè a chi gestisce l’account del Napoli, di fare un video contro il Lens, e bro gli risponde che lo farà, devono solo dargli tempo, deve capire chi è questo Lens; stessa cosa anche qui, al bro chiedono se preferisca Osimhen o il capibara, e il bro risponde Osimhen, ma «solo perché il capibara non mi ha fatto ancora vincere uno scudetto»”. Insomma, avete capito.

“Oggi il calcio e il calciomercato si fanno sui social – scrive ancora Fasano – Ed è una cosa che riguarda chiunque, a iniziare dalle società fino ad arrivare ai giornalisti. È un paradosso, è assurdo se vogliamo, ma quello che succede su X, su Instagram e anche su TikTok ha un’importanza pari – se non superiore, quando parliamo di mercato – a ciò che avviene in campo”.

E poi: “non è solo il Napoli che lavora così, su TikTok. Potremmo citare e linkarvi milioni di contenuti, ne abbiamo selezionato solo uno: il profilo ufficiale dell’Atalanta che utilizza lo spezzone di una pallonata occorsa a De Roon per fare una battuta scema sul fatto che De Roon viene dai Paesi Bassi”.

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