ilNapolista

De Zerbi: «Io Maradona l’ho stimato anche come persona, ha detto cose vere e ha sempre pagato lui»

Alla Bobo Tv: «Tra Diego e Messi, scelgo Diego. Mi piacciono gli ingestibili, sono i talenti che ti fanno vincere. Il possesso palla serve, ovviamente legato ai tiri in porta»

De Zerbi: «Io Maradona l’ho stimato anche come persona, ha detto cose vere e ha sempre pagato lui»
Brighton's Italian head coach Roberto De Zerbi reacts during the English FA Cup semi-final football match between Manchester United and Brighton and Hove Albion at Wembley Stadium in north west London on April 23, 2023. (Photo by Glyn KIRK / AFP) / NOT FOR MARKETING OR ADVERTISING USE / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

De Zerbi intervistato alla Bobo Tv da Vieri, Adani, Cassano e Ventola.

Paragone Messi-Maradona, chi scegli?

«Maradona sempre, perché riusciva a portare nel calcio quello che era nella vita, riusciva a fare equiparazioni vita calcio, così spostava popoli, spostava tutto. Probabilmente come giocatore Messi ha qualcosa in più però Maradona aveva un carisma come pochi uomini non nel calcio ma nella vita proprio.

«Io Maradona l’ho stimato anche come persona perché nella vita privata ciascuno di noi fa quello che vuole, chiaramente se sei un personaggio hai anche delle responsabilità. Quindi tutte cose giuste però quando Maradona parlava poi si è verificato tutto. Quando Maradona attaccava la Fifa poi li hanno arrestati tutti. Quando è morto Maradona il giorno dopo nello spogliatoio a Sassuolo ho parlato mezz’ora di lui ai giocatori. Perché quello che mi aveva dato da piccolo Maradona non me l’aveva mai dato nessuno ma anche come persona sia in campo sia fuori.

«Come calciatore probabilmente Messi ha fatto di più anche come durata. A me Messi è piaciuto al Mondiale quando è andato da Van Gaal. Ha mostrato orgoglio, carattere.

«Quando Maradona parla di togliere il potere al Nord negli anni in cui al sud le squadre non vincevano mai. Maradona si esponeva, ha sempre pagato in prima persona

L’eventuale ritorno in Italia 

«Io amo l’Italia, il calcio nostro, perché sono italiano, io sto bene là adesso, mai avuto un dubbio di venire al Brighton quest’anno. Ho chiesto un rinnovo e il giocatore ha rinnovato. Vado d’accordissimo con tutti al Brighton, non c’è squadra che possa farmi cambiare idea, ho preso un impegno.

«Tornerò spero in Italia, non so quando, se avrò la possibilità. Ma ti dico che mi piace stare fuori, le emozioni che sto vivendo in Inghilterra, gli stadi, poi miglioro la lingua, conosco il loro calcio. Diventi padrone del campionato quando superi le 100 partite.

Raspadori

«Per me è un nove non è un dieci, il dieci lo intendo con un po’ più di strappo

De Zerbi malato di tattica e il rapporto con i talenti

«Tutta la stampa italiana mi descrive come un malato di calcio, il filosofo. Non hanno capito niente. È vero che sono malato di tattica ma l’aspetto tattico nel mio lavoro non supera il 25-30%, il resto è gestione, gestione a modo mio senza seguire canoni. Io ero un complicato nella gestione da calciatore. E proprio perché ero complicato riesco probabilmente a capire più facilmente le persone complesse. Le più complesse sono le più sensibili e le più sensibili sono le più intelligenti. Se sei leale con loro, ti ripagano dieci volte più di una persona normale. Tutti i talenti hanno un lato oscuro, chi ti dà di più sono i talenti, chi ti fa vincere le partite? I talenti. Mi piace perdere tempo con loro, farli migliorare. Mi piace tenere gli ingestibili, sono quasi sempre i più forti e i più puri.

Il possesso palla

«A parlare possono parlare tutti, uno che ha vinto può parlare e uno che non ha vinto no? Chi l’ha detto? Spalletti per parlare doveva dimostrare di vincere lo scudetto col Napoli? O Guardiola la Champions? Queste cose mi fanno male. Il possesso palla non serve? E una cazzata. Se hai dieci palloni e l’altro quattro, certo che l’altro può vincere perché ha sfruttato bene le sue quattro e io male le mie dieci. Ma è matematica. Poi è chiaro che il possesso palla deve andare di pari passo coi tiri in porta, non vale se giochiamo io a te tu a me io a te tu a me.

ilnapolista © riproduzione riservata