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Camila Giorgi: «L’odio dei social? Dietro una tastiera si nasconde tanta tristezza»

La tennista al Corriere della Sera: «La mia vita non è solo sport. Non ricordo nulla dei miei match: appena finito, rimuovo tutto». 

Camila Giorgi: «L’odio dei social? Dietro una tastiera si nasconde tanta tristezza»
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La tennista Camila Giorgio intervistata dal Corriere della Sera. Ha un profilo Instagram molto seguito.

«La mia vita non è solo sport. Ci sono altri canali su cui seguire i risultati dei tornei. Sui social ho voglia di condividere di me altre cose. La mia femminilità, il mio essere donna, anche una camicetta che mi piace, se mi va. La vita privata no: quella è solo mia. Mi ritengo una persona introversa, mi racconto così. Sono solo foto…».

«Non ricordo nulla dei miei match: appena finito, rimuovo tutto». 

La finale con la svedese Peterson se la ricorda?

«Sì, sì, certo. È diventata meme sui social una mia frase: “I don’t follow tennis”, non mi occupo di tennis. Nel senso che finito il torneo, parlo d’altro. È normale. Un trofeo in più non mi stravolge l’esistenza, il tennis è un lavoro e vincere mi fa piacere, ovvio, ma il senso della vita è un altro. Ogni volta che vinco un titolo, mi chiedono: cosa cambia ora? Non cambia niente! Cambia che domani faccio un’altra cosa».

L’odio sui social la tocca? Sotto le sue foto non mancano commenti sboccati. E cosa pensa del suo collega Matteo Berrettini, travolto dagli haters per la relazione con Melissa Satta?

«Come puoi criticare una persona che non conosci, e che magari si è presa del tempo per sé come Matteo? Io se non mi piace qualcuno resto chilometri lontana, ma dietro una tastiera si può nascondere chiunque e qualsiasi cosa. Anche una grande tristezza. Viviamo in un mondo così: si fa tutto nell’anonimato, di nascosto, è avvilente. C’è tanta invidia in giro, la gente parla senza conoscerci e senza sapere. A me non cambia niente. Io sono impermeabile alle critiche, freddissima».

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