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Sanzione Juventus, decisione unanime della Corte (CorSport)

“I giudici avrebbero poi deciso di punire soltanto la Juve perché è stata l’unica società indagata dalla una magistratura ordinaria”

Sanzione Juventus, decisione unanime della Corte (CorSport)

Il Corriere dello Sport svela un curioso retroscena che riguarda le tre ore di camera di consiglio impiegate dalla Corte d’Appello della Figc per infliggere 15 punti di penalizzazione alla Juventus.

Si sussurra nei corridori della sede Figc di via Campania, sarebbe potuta andare anche peggio di cosi. La penalizzazione di 15 punti è nata sulla base di alcune riflessioni che il procuratore federale Chiné ha espresso durante la requisitoria e che i componenti della Corte Federale d’Appello hanno ritenuto centrali per riaprire il processo e poi condannare la società bianconera.

Accuse gravi di illecito gestionale «strutturale e sistemico», «un modus operandi» per aggiustare le perdite. Per i giudici, quindi, l’elemento di novità per riaprire il caso esiste e si trova nelle pagine dell’inchiesta Prisma che ha convinto soprattutto Mario Luigi Torsello, il giudice il 17 maggio scorso assolse tutti gli imputati nel primo processo sulle plusvalenze.

In quell’occasione sollecitò la federazione sulla necessità di colmare un buco normativo, ma venerdì sera, in camera di consiglio presieduta proprio da Torsello, come scrive il Corriere dello Sport, “è andato in scena un confronto «sereno e pacato» tra i membri della Corte cha ha portato a una decisione (il -15) unanime e non complessa. Tutti d’accordo, quindi. A partire dal presidente Torsello, passando per i componenti […].

Il quotidiano continua:

Si sono valutati pro e contro e poi si è deliberato collegialmente, senza divisioni. I giudici avrebbero poi deciso di punire soltanto la Juve perché è stata l’unica società indagata dalla una magistratura ordinaria.

E conclude:

E non ci sarebbe affatto da stupirsi, inoltre, per l’aggravamento della sanzione rispetto alle richieste di pena avanzate dalla procura Figc: è un potere che la Corte Federale d’Appella esercita e non di rado, anche nei processi che fanno meno notizia.

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