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Raspadori ormai è una certezza dell’Italia (CorSport)

L’attaccante del Napoli è il simbolo dell’Italia in fiore creata dal ct Roberto Mancini, che in quattro anni ha fatto debuttato 54 azzurri in 56 partite

Raspadori ormai è una certezza dell’Italia (CorSport)
Mg Budapest (Ungheria) 26/09/2022 - Nations League / Ungheria-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Giacomo Raspadori

“La nuova Italia in fiore indossa il numero 10 di Raspadori“.

Il Corriere dello Sport scrive dell’attaccante del Napoli, ormai una certezza nella Nazionale di Roberto Mancini, che ha deciso nel 2021 di dare spazio al giovane talento allora al Sassuolo. E Jack ha ripagato la sua fiducia.

“Basterebbe tornare indietro con la memoria all’ultima notte di tormentate riflessioni del ct, inizio giugno del 2021, per assegnare il ventiseiesimo e residuo posto nella lista dei convocati per l’Europeo. Giacomino in volata riuscì a bruciare la concorrenza di Politano, riemerso con il suo talento in Nations, e di Grifo, l’eroe di Tirana, citando due nomi all’epoca più considerati. Raspa sarebbe diventato campione d’Europa, giocando una manciata di minuti con il Galles (terza partita del girone a qualificazione già ottenuta) e infilando quattro tribune consecutive, dagli ottavi alla finale, come terzo centravanti dietro Immobile e Belotti”.

Mancini lo ha inserito in gruppo progressivamente e oggi Raspadori è una certezza della Nazionale.

“Mancini ne aveva riconosciuto il talento e la completezza del repertorio, inserendolo in anticipo nel gruppo. Una costante e progressiva trasformazione, evitando scossoni o rivoluzioni, senza fermarsi. Oggi Raspadori è una certezza. Un punto fermo della Nazionale oltre il Qatar. Ci ha trascinato alla Final Four di Nations con due gol a Inghilterra e Ungheria, ha dimostrato in Albania di poter essere considerato un riferimento. A marzo, quando riprenderà il cammino verso l’Europeo 2024, il ct ripartirà da Giacomino, richiamerà Immobile, Scamacca, Berardi e non trascurerà le alternative. Kean? Deve continuare a segnare e dimostrare maturità. Nel giardino di Mancio, in poco più di quattro anni, hanno debuttato 54 azzurri in 56 partite. Conto aggiornato a Tirana con gli ingressi di Fagioli, Pinamonti e Pafundi. Almeno uno ogni volta. Domenica a Vienna toccherà a Parisi, forse a Miretti in corsa. Mancini quasi come Sacchi, l’unico tra i suoi predecessori a farne esordire 53 in altrettante presenze”.

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