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La Formula Uno stende il tappeto rosso a Trump in mezzo a Infantino e le modelle di Onlyfans (Telegraph)

Trump a Miami ospite della McLaren, con il gotha della F1 a fare gli onori di casa, da Domenicali a ben Sulayem

La Formula Uno stende il tappeto rosso a Trump in mezzo a Infantino e le modelle di Onlyfans (Telegraph)
MIAMI, FLORIDA - MAY 05: Donald Trump talks with Race winner Lando Norris of Great Britain and McLaren in parc ferme during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 05, 2024 in Miami, Florida. Mark Thompson/Getty Images/AFP (Photo by Mark Thompson / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

E poi, ad un certo punto, al Gran Premio di Miami è arrivato Donald Trump. E non s’è capito più niente. La Formula Uno s’è inchinata all’ex (e forse futuro, chissà) presidente degli Stati Uniti, libero per un giorno dal processo che lo tiene impegnato a New York. Una mossa alla ricerca disperata di ulteriore visibilità, scrive il Telegraph, che giudica lo spettacolo “quantomeno bizzarro”.

Miami poi è ormai il cuore della Formula uno “instagrammabile”. Un mare di celebrità si riversa, invitata, a farsi fotografare tra Verstappen e Leclerc. “L’elenco dei vip presenti alla gara di domenica si estendeva lungo le Florida Keys e comprendeva Taylor Swift, Travis Kelce, LeBron James, Shakira, Serena Williams, Rory McElroy, Zinedine Zidane e Kendall Jenner (294 milioni di follower su Instagram). Ma Trump, va detto, è stata la più grande attrazione e gli organizzatori della gara lo sapevano”.

Trump è stato ospite del box McLaren. “Una roba che passa attraverso lo specchio. Completamente surreale.  Gli agenti dei servizi segreti hanno separato un mare di spettatori, tra cui una modella OnlyFans poco vestita, Veronica Rajek, che si è sforzata di farsi un selfie con un uomo accusato di aver pagato soldi per il silenzio a una porno star per influenzare le elezioni presidenziali. Se sia stato saggio da parte della Formula 1 invitare Trump, soprattutto considerando il furore in corso alla Red Bull per le accuse rivolte a Christian Horner da una dipendente donna, cosa che lui nega, o della McLaren ad aver accettato di ospitarlo nel loro box, era un punto controverso (si ritiene che i proprietari della McLaren del Bahrein abbiano buoni rapporti con Trump, e in tutta onestà l’ex presidente era un buon abbinamento di colori per la squadra della squadra…)”.

“Ma la reazione sui social media è stata abbastanza rapida e feroce da spingere la McLaren a rilasciare una dichiarazione proprio all’inizio della gara, sottolineando che si trattava di una “organizzazione non politica” ma aggiungendo che “riconoscevano e rispettavano” l’ufficio di Presidente degli Stati Uniti. Greg Maffei della Liberty e Stefano Domenicali della Formula 1 stavano infatti entrambi aspettando Trump all’interno del garage della McLaren, entrati 20 minuti prima per attendere il suo arrivo, insieme al presidente della Fia Mohammed ben Sulayem. Ma per chi lo ha invitato, se l’obiettivo era far conoscere la corsa, ha funzionato”.

“Trump è stato persino portato fuori per stringere la mano ai bambini su un tappeto rosso prima della gara, sotto lo sguardo compiaciuto del presidente della Fifa Gianni Infantino”.

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