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La metamorfosi di Barella, da Oriali a «Tardellino»

Così lo chiama l’edizione odierna di Tuttosport. Barella è il protagonista della riscossa dell’Inter e ha già segnato 6 gol in stagione: mai era stato così decisivo

La metamorfosi di Barella, da Oriali a «Tardellino»
Mp Milano 30/08/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Cremonese / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: esultanza gol Nicolo' Barella

Nel gergo sportivo del nuovo millennio potrebbe essere definito «magic moment» quello che sta vivendo il buon Nicolò Barella. L’impressione è che sia qualcosa in più. Una metamorfosi, forse. O semplicemente un’evoluzione naturale.

Sì, perché fino a qualche tempo fa – per usare riferimenti cari al mondo Inter – l’antenato di lusso dell’ex centrocampista del Cagliari poteva essere quel Lele Oriali che, prendendo in prestito le parole di Ligabue, «anni di fatiche, botte, vinci casomai i Mondiali». Insomma Barella è arrivato all’Inter con «Una vita da mediano» nelle cuffie. Un mediano di prospettiva, sì, ma pur sempre un mediano. Uno poco avvezzo al gol. Una tendenza che ha confermato nelle prime stagioni nerazzurri. Il tabellino, per essere chiari, diceva queste cose qui:

  • 3 gol su azione (più 3 rigori) nell’anno dell’esplosione a Cagliari;
  • 1 solo gol (su punizione) nella stagione successiva, 2018/2019;
  • 1 solo gol in campionato al primo anno all’Inter (2019/2020), più 3 gol disseminati in altre tre competizioni (Champions, Europa League, Coppa Italia);
  • 3 gol in campionato (e basta) nell’anno dello scudetto di Conte;
  • 3 gol in campionato (più uno in finale di Coppa Italia) l’anno scorso.

Quest’anno la musica è decisamente cambiata. Qualcosa – a dire il vero – l’aveva suggerito già la passata stagione.  Quando Nicolò accompagnò i 3 gol con 11 assist vincenti nella nostra Serie A. Adesso l’elezione (forse definitiva) a leader, a protagonista indiscusso anche della fase offensiva dell’Inter. È stato lui, possiamo dirlo senza troppo timore di smentita, a portare fuori l’Inter da un momento a dir poco difficile. E l’ha fatto segnando quattro volte nelle ultime cinque partite. Barella, ad ottobre, ha già fatto 6 reti complessivi in questa stagione: è andato in gol in Champions League contro il Barcellona, a San Siro nelle sfide a Salernitana e Sampdoria e poi a Firenze. Prima di questo periodo straordinario aveva già punito l’Udinese (con una straordinaria punizione) e la Cremonese.

Tuttosport, nelle pagelle della partita di ieri, segna il cambiamento. Più che Oriali, Barella è un Tardellino. «Segna il 4° gol nelle ultime cinque partite – scrive il quotidiano torinese – con un inserimento che giustifica l’appellativo di “tardellino”. Mai all’Inter era stato così decisivo: ferita aperta anche per un’Italia che guarderà il Mondiale davanti alla televisione».

Gli inserimenti, conditi da conclusioni di destro e di sinistro, le punizioni, la gestione dei momenti e la stoffa e la determinazione da leader consumato. Nicolò Barella ora è in versione Super Sayan: è diventato un centrocampista totale, un box-to-box dei nostri tempi.

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