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La piccola vittoria dei tifosi del Watford: impediscono al club di giocare un’amichevole contro il Qatar

La storia raccontata dal Guardian. «È un’amichevole, ma il fatto che un gruppo di attivisti per i diritti gay abbia impedito di disputarla è degno di nota»

La piccola vittoria dei tifosi del Watford: impediscono al club di giocare un’amichevole contro il Qatar
An Milano 29/06/2013 - corteo gay pride / foto Andrea Ninni/Image nella foto: corteo gay pride

Il Guardian, a firma Max Rushden, pubblica un lungo approfondimento su calcio e omofobia. «C’è ancora tanta strada da fare»: è la premessa. Ma la piccola vittoria dei tifosi del Watford merita una menzione. La riportiamo, così come raccontata dal giornale inglese. La storia è questa: la scorsa settimana alcuni dei gruppi che seguono la squadra dei Pozzo hanno organizzato una vera e propria campagna di comunicazione e protesta perché il club annullasse l’amichevole col Qatar.

Per carità, non stiamo parlando di una grossa rivoluzione: tutto sommato, è stata cancellata una partita senza senso, da giocare durante un ritiro in Austria per recuperare un po’ di brillantezza atletica. E però – fa notare l’editorialista –  il fatto che un gruppo di tifosi gay abbia svolto un ruolo chiave nell’influenzare le decisioni di una società sportiva professionistica è un fatto mica da poco. Sarebbe successo una decina di anni fa?

Il Guardian ospita, a tal proposito, il racconto di Tony. Un tifoso gay. Che spiega che «le pressioni per mimetizzarsi – nell’ambiente tifo – erano un motivo costante di stress. Una volta che ho smesso di andare a guardare le partite di calcio ho fatto i conti con la mia sessualità. La cultura maschilista del calcio è ben radicata: andare allo stadio vuol dire sentire continuamente commenti discriminatori, in tutte le forme. Per qualcuno magari è un piccolo commento, uno scherzo “innocuo”. Ma per chi è vulnerabile, è qualcosa di più grande e minaccioso».

«Le persone con cui andavo alle partite sono alcune delle persone più adorabili, semplici e altruiste che potresti incontrare, ma la loro mancanza di esperienza con gruppi diversi tende a garantire che qualsiasi prospettiva che guardi al di là del proprio gruppo sociale diventi difficile da comprendere»

Quest’anno – così si conclude il pezzo – la Coppa del Mondo si giocherà in un Paese dove l’omosessualità è illegale. Quando il Qatar giocherà con l’Ecuador, non saranno in tanti a ricordare la partita che non hanno giocato contro il Watford a luglio. E questo è certo. Ma intanto, il fatto che gli attivisti abbiano impedito di giocarla significa qualcosa.

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