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Del Bo’: «La Nazionale è oramai percepita come un fastidio, c’è chi la chiama Lotitese o Gravinese»

A “Calcio e neoliberismo”. «Nel momento in cui non riconosciamo l’importanza delle Nazionali favoriamo un ulteriore slittamento verso il privato»

Del Bo’: «La Nazionale è oramai percepita come un fastidio, c’è chi la chiama Lotitese o Gravinese»
Roma 12/07/2021 - Nazionale di Calcio Italiana a Palazzo Chigi / foto Pool/Insidefoto/Image Sport nella foto: Italia

Intervenuto al Mann al convegno “Calcio e neoliberismo”, il filosofo e scrittore Corrado Del Bo’ ha parlato delle trasformazioni del calcio all’epoca dell’economia neoliberale in relazione alla diversa affezione che i tifosi hanno verso la Nazionale. Chiaramente in particolare verso la Nazionale italiana.

«Prima la Nazionale la tifavano tutti, era un punto di convergenza. Oggi è vista come una scocciatura, quasi come un odio. Perché toglie i giocatori alle squadre di club, perché li espone agli infortuni. Oramai solo alcuni tifano la Nazionale, c’è chi la chiama “Lotitese” o “Gravinese”. In qualche modo, dipende proprio dall’impatto del neoliberismo sul calcio. Oggi al centro ci sono i club, che sono delle aziende: come potrebbe accettare Apple di prestare i propri dipendenti alla Nazionale dell’informatica?

Secondo Del Bo’, si tratta di una trasformazione per larghi tratti negativa.

«In realtà lo svilimento delle Nazionali determina una perdita che ha a che fare con la centralità del ruolo pubblico. Nel momento in cui ci concentriamo sulle squadre di club perdendo di vista l’importanza delle Nazionali favoriamo uno slittamento verso il privato»

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