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“Latino antico e moderno”, su Facebook la chat dei latinisti made in Naples

Fondata a gennaio da un giurista stabiese che la amministra con una docente della Cattolica, conta più di 5mila iscritti. Ogni giorno si discute di autori antichi e moderni

“Latino antico e moderno”, su Facebook la chat dei latinisti made in Naples

Oggi e domani ricorre la Giornata mondiale della Lingua Latina – seconda edizione –, quest’anno dedicata alla Didattica del Latino e la notizia potrebbe finire qui, usufruibile per pochi veteroliceali che hanno ancora a cuore l’idioma morto (?).

In realtà – anche grazie alla Rete – assistiamo ad una reviviscenza dell’interesse: spulciando i domini scopriamo che su Facebook c’è la chat “Latino antico e moderno” inaugurata il 9 gennaio dell’anno scorso – 5178 iscritti al 7 di aprile scorso – e non ci sorprende tanto che sia stata fondata da un giurista pratico stabiese che ha un nom de plume ironico in Oliviero Rubicondo. Accanto al conditor l’altro admin è Silvia, una prof della Cattolica.

Di quali autori si occupano principalmente i nostri? Catullo, Orazio, ma anche Erasmo e, inoltre, di autori contemporanei in Latino: chi conosce Michael Von Albrecht, tedesco, latinista 90enne di fama mondiale? C’è spazio anche per il Diritto romano che come è noto connota il libro quinto del nostro Codice civile. L’estrazione sociale è chiaramente alta: principalmente riscontriamo docenti di Latino e di materie letterarie, ma sono presenti anche docenti di materie scientifiche. Scopo del gruppo è quello di animare il dibattito sulla cd. Lingua morta – che poi morta non è – e valorizzare l’esperienza dei secoli scorsi, fino al Seicento ed a Spinoza grossomodo, per evidenziare un assunto che forse al grande pubblico sfugge: il Latino è stata la lingua internazionale degli intellettuali europei.

Attività? Circa 5 post al giorno, più i commenti sempre copiosi. Ictu oculi si riconoscono tra i tanti anche notabili come i prof. Alfredo Morelli (Università di Ferrara, già a Siena) – uno dei massimi esperti di Catullo a livello europeo – e Teodosio Orlando (prof di un liceo romano, ma Normalista). Scorrendo i post si notano studiosi preparatissimi come Alberto Arceri ed anche Marco Vasile – che lavora al Museo di Paestum – uomo di una cultura incredibile. Persone che agiscono fuori dalla realtà e che non hanno connettività con il reale? Recentemente Silvia Stucchi ha pubblicato con Ares un libro sulla gastronomia degli antichi romani: recensito anche su magazine di largo consumo come il Venerdì de la Repubblica. Insomma una lingua ed una cultura paradossalmente vive: momentum mortis vitae tribuitur?

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