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Il bilancio del Napoli: tra gli indubbi meriti di Spalletti e la sensazione di aver buttato lo scudetto

L’obiettivo è raggiunto eppure rode. Questo campionato rischia di essere ricordato come quello dei 91 punti, entrambi persi quando potevano essere vinti

Il bilancio del Napoli: tra gli indubbi meriti di Spalletti e la sensazione di aver buttato lo scudetto
Db Milano 21/11/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Per il Napoli è ormai tempo di bilanci. La società calcio Napoli aveva assegnato al tecnico ad inizio stagione l’obiettivo aziendale: tornare in Champions. Per cui se il Napoli si classifica quarto l’obiettivo è raggiunto. Se si classifica terzo o secondo si può dire che è andato ultra petita. Ma in realtà la stagione di Spalletti ha avuto un altro e più significativo merito.

Il Napoli ha lottato e aritmeticamente (ma solo aritmeticamente) lotta per il titolo. Con un gruppo a fine ciclo, dice un mio sapiente amico. Ed aggiunge” ha giocato senza Insigne. Con mezzo Zielinski e tre quarti di Fabian. Con Mertens a 35 anni. Ha trasformato Lobotka, dato per finito l’anno scorso, in un gran bel giocatore. Ha recuperato Juan Jesus. Ha fatto crescere Rahmani ed Elmas…”. Insomma ha fatto quasi un miracolo. E se ci fermassimo qui il giudizio sulla stagione di Spalletti non potrebbe che essere superlativo.

Però non si possono non richiamare le dolenti note. In particolare con riferimento alla gestione della preparazione atletica. Una caterva di infortuni. Ed è arrivato a fine torneo in una condizione atletica precaria. E se è vero che esistono i preparatori atletici, è altrettanto vero che il responsabile primo è il tecnico. Sulla gestione di cambi e scelte tattiche in alcune partite non mi pronuncio perché si va nel fortemente opinabile. Sommando i più con i meno il risultato è che il tecnico è andato largamente al di là di obiettivi ed aspettative.

Però … c’è un però. Che rode (e giustamente) gli appassionati. Al Napoli è stato offerto dalla mediocrità delle contendenti il titolo su un piatto d’argento. In molteplici occasioni. E lo ha buttato alle ortiche. Contro le piccole (si pensi ad Empoli e Spezia in casa e al pari a Sassuolo e Cagliari). Contro le medie e grandi (si pensi al Milan, alla Fiorentina ed alla Roma in casa). E più in generale si pensi al disastro relativo alla parte di campionato giocato al Maradona dove il tecnico non è riuscito a venire a capo del busillis casalingo. (Osservazione alla quale si oppone quella di aver disputato fuori casa un torneo da record).

Io credo che – purtroppo per il bravo tecnico – oltre gli indiscutibili e non banali meriti di Spalletti questo campionato verrà ricordato dai tifosi come quello dei 91 punti di Sarri. Quello nel quale si è perso un campionato che si poteva anche vincere. Nel caso dei 91 punti la vulgata vuole che lo si perse in albergo (e non è vero) e Sarri anche su ciò ha costruito il suo mito (eccessivo). Quest’anno lo si è perso sul campo. E ciò rischia di appannare i meriti del toscano. Lo so che non è giusto. Ma che ci vuoi fare. È il calcio, bellezza!

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