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Mancini resta al timone: «Non voglio trovare scuse per quello che è successo, dobbiamo andare avanti»

Il ct in conferenza stampa. «Ho parlato con Gravina, siamo allineati su tutto. Volevo vincere un Europeo e un Mondiale, mi sa che per il Mondiale devo aspettare un attimo»

Mancini resta al timone: «Non voglio trovare scuse per quello che è successo, dobbiamo andare avanti»
Db Palermo 24/03/2022 - Playoff Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 / Italia-Macedonia del Nord / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Il commissario tecnico della Nazionale italiana Roberto Mancini è intervenuto in conferenza stampa prima della tristissima amichevole contro la Turchia. Le sue dichiarazioni erano particolarmente attese, soprattutto per comprendere le intenzioni dell’ex attaccante della Samp rispetto a una possibile (e sempre più probabile) permanenza sulla panchina dell’Italia. A tal proposito, il Mancio ha riferito di aver parlato con Gravina.

«Ho parlato con il presidente Gravina e siamo allineati su tutto. Questo fa piacere. Pensiamo a questa partita, poi con calma ragioneremo insieme per capire cosa migliorare in futuro. Tutto qui»

Inevitabile un ulteriore commento sull’eliminazione.

«Quando si analizza bisogna approfondire. Ci sono Nazionali, anche importanti, che non vincono nulla da sessant’anni. L’Italia sotto questo punto di vista è più avanti, nonostante qualche delusione. A volte si esagera, si vuole per forza cercare chissà che motivazione ma secondo me è inutile star lì a cercare spiegazioni… Il nostro gruppo dovevamo vincerlo almeno con due punti di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea la partita doveva finire 3-0, in Bulgaria doveva finire in goleada. Invece da settembre in poi ci è andato tutto storto. Io però non posso dire che la Nazionale non ha giocato. Piuttosto che non abbiamo colto alcune occasioni. Ma ormai è andata, è inutile stare a pensare a quello che è successo, cercheremo di migliorare. Non voglio trovare scuse per quello che è successo, dobbiamo accettare la realtà e andare avanti»

Dal paradiso all’inferno.

«L’Europeo è una competizione dove tutto può andare nel verso giusto, dura un mese. Ma questo gruppo non ha semplicemente vinto l’Europeo. Negli ultimi tre anni abbiamo quasi sempre vinto, abbiamo spesso giocato bene, c’è stata una giusta mentalità. Abbiamo fatto una striscia di vittorie importantissima. Questo ai ragazzi va riconosciuto nonostante la grande delusione di Palermo. Di eventuali rivoluzioni dovrà parlare Gravina. Io posso parlare di campo e la squadra attuale, con qualche innesto, a mio giudizio poteva giocare il Mondiale per vincere la Coppa. Dirò di più: mi sembrava un gruppo ideale per un successo. Faremo un po’ di inserimenti a giugno nella Nations League, dobbiamo iniziare a preparare le partite di qualificazione all’Europeo.  Nel calcio la riconoscenza è normale. Mi può far piacere sentire che tutti vogliono andare avanti con Mancini, noi abbiamo fatto il massimo in questi ultimi anni, cercando di vincere giocando anche un calcio diverso»

Sui giovani.
«Inseriremo dei ragazzi più giovani in Nazionale, nella speranza che possano avere delle opportunità importanti anche nei rispettivi club. Partiremo da questo, poi vedremo cosa fare in ambito più generale»
Perché Jorginho, Immobile e Insigne sono andati via?

«Sono io che li ho obbligati ad andare via, perché se posso fare qualcosa per loro e per i club noi lo facciamo… Non avrebbero giocato, alcuni non erano al meglio fisicamente. Lorenzo aveva problemi fisici già prima, al 50% sarebbe andato in tribuna per provare soluzioni alternative, Ciro (Immobile, ndr) sarebbe andato in tribuna. Per Mancini e Verratti ci sono stati dei piccoli infortuni. Il Chelsea ci ha mandato Jorginho tre giorni prima, non gli ha fatto giocare l’FA Cup. Anche Florenzi e Politano non sono al meglio, li ho rispediti a casa perché in Turchia non avrebbero giocato»

Se Mancini resta, cosa può dare ancora a questa Nazionale?

«Dal punto di vista del gioco gioco non lo so, dipenderà anche dalle caratteristiche dei giocatori. Mi sento di restare perché sono ancora a giovane: volevo vincere un Europeo e un Mondiale, mi sa che per il Mondiale devo aspettare un attimo. Mi piace questo lavoro e coi ragazzi voglio riorganizzare qualcosa di importante. La delusione resta, ma si va avanti»

 

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