Una scena surreale. I lagunari hanno fatto anche una sgambatura sul campo donando le magliette ai tifosi. L’arbitro neanche è sceso in campo
Una delle partite fantasma andate in scena ieri, nella surreale quanto grottesca giornata di Serie A è stata Salernitana-Venezia. Si sarebbe dovuta giocare ieri alle 18,30 allo stadio Arechi, ma ovviamente non è stata disputata, visto lo stop dell’Asl alla squadra di casa, falcidiata dai positivi: 30.
Il Venezia si è presentato regolarmente in campo. E, racconta il Corriere del Mezzogiorno, ha trovato anche sette eroici tifosi giunti a Salerno per sostenere la squadra.
“I veneziani hanno trovato l’impianto illuminato e ben sette loro sostenitori giunti in Campania”.
Il vicepresidente del Venezia pretende la vittoria a tavolino.
«Per come si sono svolti i fatti, il Venezia si aspetta che la partita venga chiusa con una vittoria a tavolino. È stata aperta una partita e chiusa un’altra».
Il quotidiano racconta l’atmosfera allo stadio.
“Ad accoglierli per la Salernitana c’erano i dirigenti Borgia, il segretario Dibrogni con l’addetto agli arbitri Contente. I lagunari hanno fatto anche una sgambatura sul campo salutando qualche tifoso nel settore ospiti e donando loro anche delle magliette della squadra. Poco dopo le 18,30 il pallone è stato riportato negli spogliatoi dal delegato della serie A. Sul terreno di gioco non si è presentato l’arbitro Sacchi. Si sono attesi per formalità i 45’ per sentenziare un verdetto sub iudice con la Salernitana che non ha presentato distinta. Zanetti ha dato la formazione, tra gli 11 anche Cuisance il nuovo acquisto del club lagunare reduce dalla stagione con il Bayern Monaco”.
