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“The Unforgivable”, quando un accidente senza dolo proietta la colpa su una persona innocente

Il film, della regista tedesca Nora Fingscheidt, è visibile su Netflix. La protagonista è Sandra Bullock, una delle poche attrici americane che recita con gli occhi più che con il corpo.

“The Unforgivable”, quando un accidente senza dolo proietta la colpa su una persona innocente
Netflix capofila delle qualità cinematografica in questo particolare frangente; oltre a “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino – in esclusiva dal 15 dicembre dopo il passaggio nelle sale -, ha anche un altro gioiello in “The Unforgivable” della regista tedesca Nora Fingscheidt, che è ispirato alla serie britannica “Unforgiven” di Sally Wainwright.
Ruth Slater (l’affascinante Sandra Bullock) viene rilasciata da un carcere federale a Washington dopo avere scontato venti anni di carcere per l’omicidio volontario di un poliziotto ucciso durante lo sgombero forzato dal suo ranch. In galera aveva cercato di contattare la sua sorellina Keith (Aisling Franciosi) che ora è una giovane ragazza adottata dai coniugi Michael (Richard Thomas) and Rachel Malcolm (Linda Emond), e Ruth, dopo l’uscita dal carcere – mentre tenta un difficile reinserimento aiutata dal PO Vince (Ron Morgan) portando avanti due lavori – cerca anche un contatto con i genitori affidatari, aiutata dall’avvocato John Ingram, il nuovo proprietario del vecchio ranch (Vincent D’Onofrio). Ma sulle sue tracce ci sono i figli del poliziotto che ha ucciso. Keith poi non sa nulla di Ruth e mantiene solo dei lampi di memoria che le provocano incubi.
In questo bailamme emerge la forza drammatica della Bullock che è una delle poche attrici americane che recita con gli occhi più che con il corpo.
Il film – con le musiche al pianoforte scelte dal fuoriclasse Hans Zimmer –  è invece un dramma che mostra come un accidente senza dolo possa proiettare la colpa su una persona innocente: e nel sistema giudiziario, carcerario e post-carcerario statunitense questo significa fine di qualsiasi seconda chance. Ma la memoria dell’affetto non si perde perché “la vita non inizia a cinque anni” e spesso la vendetta “non ti farà stare meglio: perché la vita non va avanti e lasci dietro tutto ciò che ami”.
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