A Dazn: «Immobile? Un leader dentro e fuori dal campo. Luis Alberto ha finalmente capito che le cose gliele dico in faccia, gli sembrava strano»
La Lazio ha vinto 3-0 sulla Salernitana, nel post partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ai microfoni di Dazn.
Cosa le è piaciuto della partita?
«Finalmente dopo un vantaggio abbiamo continuato a giocare, siamo sempre stati in partita, un atteggiamento molto più propositivo del solito»
Su Immobile:
«E’ un finalizzatore atipico perché in genere i finalizzatori sono egoisti, lui è disponibile nella fase difensiva, con ottima personalità anche nello spogliatoio è una delle anime della squadra in campo e fuori, un ragazzo straordinario».
La Lazio è cambiata dopo la partita col Bologna. Cosa è successo?
«Abbiamo parlato, dato uno sguardo allo storico della squadra, ai risultati e alle prestazioni, agli indici di efficienza, gli allenamenti degli ultimi anni, è venuto fuori che gli alti e bassi ci sono da un paio d’anni, soprattutto dopo buone prestazioni e con squadre meno blasonate delle altre, forse è un approccio alle partite ma bisogna stare attenti, bisogna capire se questa è una reazione o un vero cambio di mentalità. Loro durante gli allenamenti ti fregano, perché il giorno prima della partita magari fanno un grande allenamento e poi li vedi morti durante la partita, ci vuole una responsabilizzazione dei giocatori più esperti. La sensazione comunque è buona».
Luis Alberto ha detto che finalmente ora la capisce.
«Che se ho qualcosa da dirgli gliela dico in faccia, all’inizio gli sembrava strano, ora sa come sono fatto e io so come è fatto lui, è particolare ma molto intelligente».
Che valore ha il rinnovo del contratto?
«Non so che dirti, è qualcosa ancora in embrione, se il presidente mi chiamerà nei prossimi giorni ne parleremo, qui sto bene, ho un gruppo con cui mi diverto, una tifoseria appassionante, disponibile e paziente, vediamo cosa dice il presidente, non credo ci siano problemi».
Sul Napoli:
«Il Napoli è un mondo a parte, quello che ti fa provare in pochi altri posti del mondo succede, fare l’allenatore a Napoli quando la squadra va bene è un’esperienza unica e irripetibile. Sono contento per Luciano, credo che lui mi capisca».
