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I 107 anni del Palmeiras la squadra nata da una trasferta in Brasile del Torino e della Pro Vercelli

Fu fondato col nome di Palestra Italia. È la squadra che ha vinto più titoli nazionali (dieci). Vi hanno giocato Altafini, Vavà, Cafù, Roberto Carlos.

I 107 anni del Palmeiras la squadra nata da una trasferta in Brasile del Torino e della Pro Vercelli
Ha compiuto 107 anni una delle società più blasonate del Brasile: il Palmeiras. Fondato con il nome di “Palestra Italia” il 26 agosto 1914 da alcuni immigrati italiani a seguito della tournée in terra brasiliana delle squadre del Torino e della Pro Vercelli; negli anni a seguire divenne una polisportiva, aprendo sezioni anche di altri sport quali pallacanestro, hockey su pista, pallavolo e calcio a 5. La squadra di San Paolo gioca nell’impianto, di proprietà della società, denominato Allianz Parque (in virtù dell’accordo di sponsorizzazione con il colosso assicurativo tedesco che dà il nome anche agli stadi di Bayern Monaco, Juventus, Nizza), stadio inaugurato nel 2014 sul terreno del vecchio impianto, denominato anch’esso “Palestra Italia” e demolito nel 2010, denominazione tuttora utilizzata anche per indicare il nuovo stadio in quelle occasioni in cui non è possibile usare la denominazione arrecante il nome commerciale dello sponsor che ha acquistato i diritti di pubblicità dello stadio. La ragione sociale originaria del club, Palestra Italia, venne cambiata con quella attuale il 13settembre 1942, a seguito dell’entrata in guerra del Brasile contro le nazioni dell’Asse italo-tedesca e della successiva entrata in vigore del decreto governativo che inibiva l’uso di termini legati alle nazioni nemiche nei nomi dei vari enti, istituzioni, società, etc (stessa identica sorte spettata anche alla squadra del Cruzerio di Belo Horizonte, anch’essa fondata, come il Palmeiras, da immigrati italiani il 2 gennaio 1921 col nome di “Società Sportiva Palestra Italia”, mutuato poi in Cruzeiro nell’autunno del 1942, per lo stesso motivo).
Il Palmeiras è, al momento, la squadra brasiliana che vanta il maggior numero di campionati nazionali i vinti, dieci, di cui due Taça Brasil (1960 e ‘67), due Torneo Roberto Gomes Pedrosa (1967 e ‘69) e sei Brasileirão(1972, ‘73, ‘93, ‘94, 2016 e 2018); ha vinto inoltre due Cope Libertadores (1999 e 2020), quattro Cope do Brasil (1998, 2012, 2015, 2020) e ben 25 campionati Paulisti (nel cui albo d’oro è secondo solo al Corinthians, primo con 30 successivi, e precede Santos e San Paolo, entrambe terze con 22 affermazioni a testa). Annovera ben 48 partecipazioni al Brasileirão su 51 edizioni, avendo saltato le edizioni del 1982, del 2003 e del 2013, quest’ultime due a seguito delle uniche due retrocessioni in Serie B (campionato, quest’ultimo, poi vinto in entrambe le occasioni).

Tra i calciatori più famosi ad aver indossato la maglia dei “Verdão” si ricordano i vari Rivaldo, Cafù, Roberto Carlos, Edmundo, Roque Junior, Zinho, Mazinho, Gabriel Jesus e, in tempi più remoti, l’italo-brasiliano Altafini, Vavà, Zequinha e Djalma Santos, oltre ad Ademir da Guia, detto il divino, protagonista di tanti titoli negli anni 60 e 70, che vanta più di 900 presenze; assieme a  Dudu, hanno composto la miglior coppia di mezzo-campisti del Brasile. E Julinho Botelho idolo della Fiorentina e del Palmeiras.  Mentre tra i più noti allenatori ad aver seduto sulla panchina del Palmeiras si annoverano Scolari, Luxemburgo e Leao (tutti e tre hanno poi guidato anche la Nazionale brasiliana).
Nel 2020 il Palmeiras, allenato dal promettente tecnico portoghese Abel Ferreira, ha vinto ben tre trofei (Copa Libertadores, Copa do Brasil e Campeonato Paulista), fregiandosi quindi del titolo di “tricampeão”, in una annata storica ma al tempo stesso massacrante, macchiata dalla brutta figura fatta registrare al Mondiale per Club, dove la squadra brasiliana è arrivata quarta ed è stata sconfitta sia dai messicani del Tigres UANL in semifinale che dagli egiziani del Al-Ahly ai rigori nella finalina per il terzo posto, chiudendo quindi la manifestazione iridata senza vittorie e con zero reti all’attivo. A parziale giustificazione va detto, però, che daluglio 2020 in poi i paulisti non hanno avuto un momento di respiro, dal momento che, dalla ripresa delle competizioni dopo l’interruzione causa pandemia, tra campionato Paulista (vinto come visto dal Palmeiras),Brasileirão, in cui sui è giocato ogni tre giorni, Copa Libertadores e Copa do Brasil (competizioni in cui i Verdãosono arrivati fino in fondo), i ragazzi di Ferreira, hanno disputato oltre 60 incontri e, a differenza delle avversarie nel Mondiale per Club (che si erano laureati campioni nei rispettivi continenti con mesi di anticipo), i brasiliani hanno conquistato il pass appena una settimana prima di partire per il Qatar…
Nella stagione in corso, invece, il Palmeiras è secondo in campionato (a pari punti con il Fortaleza) alle spalle della capolista Atletico Mineiro, è giunta alle semifinali di Copa Libertadores (nelle quali affronterà proprio l’Atletico Mineiro), è arrivato secondo nel campionato Paulista, dove è stato battuto in finale dal San Paolo, mentre in Copa do Brasil è stato eliminato, ai rigori, al terzo turno per mano del Clube do Regatas Brasil (squadra militante in Serie B).
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