ilNapolista

Accusa di stupro al figlio, Beppe Grillo ingaggia un medico legale per indagare sulla ragazza

Sui quotidiani gli sviluppi della vicenda. E intanto uno dei ragazzi si tira fuori: «Io dormivo, non ho partecipato a nessuno stupro di gruppo».

Accusa di stupro al figlio, Beppe Grillo ingaggia un medico legale per indagare sulla ragazza

La vicenda che riguarda il figlio di Beppe Grillo è ormai nota. Ciro, 20 anni, è indagato insieme ad altri tre ragazzi (Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria) dalla procura di Tempio Pausania, in provincia di Sassari, per violenza di gruppo nei confronti di una coetanea conosciuta in vacanza. Lo stupro sarebbe avvenuto nella casa di Grillo in Sardegna, a Porto Cervo, nell’estate 2019.

La ragazza italo-svedese ha denunciato l’accaduto corredando il tutto con foto e video. Contro di lei e in difesa del figlio, lo scorso 19 aprile, Beppe Grillo ha pubblicato un video violentissimo in cui rappresenta i ragazzi come un’allegra brigata che voleva solo divertirsi “con il pisello da fuori” e parla di rapporto consenziente da parte della ragazza.

Sui quotidiani di oggi, alcune novità sulla storiaccia. Innanzitutto uno dei ragazzi coinvolti, Francesco Corsiglia, si tira fuori dalla vicenda, dichiarando che stava dormendo. Come aveva dichiarato sin dal primo interrogatorio, nell’estate 2019.

«Io dormivo, non ho partecipato a nessuno stupro di gruppo».

Francesco racconta anche che la ragazza ha avuto rapporti con lui, ma che «ci stava» e che, dopo, lui, sfinito, si è addormentato. Non è presente nel materiale fotografico e video presentato dalla ragazza nella denuncia.

Uno degli inquirenti racconta al Corriere della Sera che gli altri indagati confermano la sua versione.

«La confermano. Raccontano anche loro che nella seconda parte di questa storia Francesco non c’era».

La ragazza, però, dice che durante la violenza di gruppo, sentiva le voci di tutti e quattro i ragazzi, anche quella di Francesco ed ha fatto mettere a verbale che lei non era per nulla consenziente, nemmeno nel fare sesso con il ragazzo.

La ragazza racconta anche di essere stata costretta a bere una bottiglia di vodka. E qui torna in scena Beppe Grillo. Al quale evidentemente non è bastato dare alla ragazza della poco di buono nel suo video, recriminando la leggerezza di quei “piselli al vento”. L’ex comico, secondo quanto scrive Repubblica, avrebbe ingaggiato un medico legale per ispezionare la vita della ragazza.

Scrive il quotidiano:

“Il sesso di gruppo sarebbe avvenuto dopo le 9 del mattino, con la ragazza ubriaca. E per stabilire quanto fosse in stato di ebrezza o invece capace di intendere e di volere, Beppe Grillo ha ingaggiato un medico legale, Marco Salvi. Inoltre, avrebbe chiesto «un’indagine conoscitiva sulla vita della ragazza»”.

Qualcosa dovrà pur uscire per scagionare il figlio accusato di stupro, questo evidentemente è il pensiero di Grillo. La vittima, ancora una volta, si trasforma in carnefice. Prima ancora che le indagini si siano concluse. Per Grillo la sentenza è già data: lei voleva, ci stava. I piselli al vento erano solo una leggiadria da ventenni.

 

ilnapolista © riproduzione riservata