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È la seconda volta che la Juve “scansa” il miglior Napoli: un autogol il rinvio ad aprile

Come a ottobre, anche stavolta lo spostamento ha avvantaggiato Pirlo. Per due volte il Napoli ha sprecato l’occasione di giocare la partita in piena forma

È la seconda volta che la Juve “scansa” il miglior Napoli: un autogol il rinvio ad aprile

La prima volta, ad ottobre, la Juve che non giocò col Napoli era “ancora giovane, acerba”. La seconda, a marzo, la Juve che non ha giocato col Napoli è invece logora, fuori fuoco, “tradita dai big”, con un po’ di infortunati che tuttavia ormai anche la critica più benevola evita di tradurre in alibi. Ma la sostanza è la stessa: Juve-Napoli è una partita non-giocata che finora ha salvato i bianconeri. Checché (non) se ne dica.

Perché la narrazione che si fa del doppio rinvio è all’opposto: così come fu il Napoli in autunno a titillare l’Asl per non andare a Torino, così è passato il messaggio ora che sia stata una volontà esclusiva del Napoli di non giocare mercoledì scorso, per evitare la tripla trasferta infernale Milano-Torino-Roma. Il ruolo della Juve è stato per lo più sottaciuto: conta poco, un accessorio nella reciproca necessità.

Con tutto il margine di credito imposto dalle supposizioni, il Napoli avrebbe potuto affrontare la Juventus in un (raro) momento di trance agonistica. Sia ad ottobre, quando la squadra di Gattuso era in una forma che non sarebbe più tornata, a maggior ragione adesso, dopo due vittorie pesantissime in una settimana. Nello stesso momento la Juve s’è afflosciata. Il pensiero ricorrente, in queste ore, è che al posto del Benevento poteva esserci la squadra di Gattuso. Un giochetto che funziona per traslazione, è chiaro. Ma lo sosteneva anche qualche giorno fa sul Corriere Torino, Timothy Ormezzano. La decisione di rinviare… il rinvio, che ha mandato su tutte le furie la Roma, “fa invece gioco a Pirlo. Vero che il Napoli avrebbe dovuto fare a meno contro la Juve di quattro elementi (Ghoulam, Rrahmani, Petagna e lo squalificato Di Lorenzo), ma la Signora si sarebbe addirittura trovata con appena quattordici giocatori di movimento”.

A posteriori il corso degli evento sostiene la tesi. Pirlo e Gattuso hanno tracciato due percorsi simili, finora. Sinusoidali, tra alti confortanti e bassi avvilenti. Il calendario malleabile – per questioni contingenti o meno – li avrebbe messi per ben due volte di fronte all’incrocio di traiettorie opposte: la Juve calante, e il Napoli in ripresa. E per due volte il Napoli s’è lasciato sfuggire l’occasione.

La prossima finestra è al 7 aprile, con una sosta per le nazionali e una Pasqua di mezzo. La metafora del pericolo resurrezione è troppo scontata, lasciamo stare.

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