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Il Napoli segna un gol ogni dieci tiri. Ne subisce quasi uno ogni due. Eppure domina di più rispetto all’anno scorso

Il Napoli segna un gol ogni dieci tiri. Ne subisce quasi uno ogni due. Eppure domina di più rispetto all’anno scorso

Caro Napoli, passo avanti o passo indietro? Da questo primo scorcio di Serie A, l’impressione che buona parte dei tifosi hanno avuto è che la squadra abbia fatto peggio che nella passata stagione, tuttavia tra le impressioni e la realtà spesso accade che ci sia uno scollamento, così è meglio affidarsi ai freddi numeri per fare un po’ di luce sul percorso del Napoli.

Abbiamo utilizzato come termine di paragone 8 partite di questa stagione e le medesime gare con i medesimi avversari della passata per avere una miglior qualità del riscontro. Per quanto riguarda i punti, scopriamo che in 8 gare (la nona è contro il Palermo che l’anno scorso non era in Serie A) il Napoli ha solo un punto in meno.

Ma bisogna andare oltre per capire se e come sia cambiato qualcosa per gli azzurri, prendendo ad esempio in considerazione il possesso palla. Nelle partite considerate il dato 2013/14 è mediamente del 55%, nelle gare di quest’anno invece è del 59%, l’unico match in cui gli azzurri non hanno avuto il controllo del pallone è stata la trasferta di San Siro (43%).

Si è riscontrato anche l’incremento della produzione offensiva degli azzurri con una media di 18,6 tiri a partita, contro i 17 della passata stagione, aumentando il numero medio di conclusioni nello specchio della porta da 5 a 7. Di contro è calato da 3,3 a 3,1 il numero di tiri in porta subiti a partita. Questi dati fanno emergere come il Napoli crei davvero molto in avanti, e come in questo inizio di stagione sia riuscito a concretizzare solo una minima parte del lavoro prodotto (in gol solo l’11% dei tiri totali), probabilmente a causa di una condizione non ottimale degli attaccanti. Il Barcellona fa 16,9 tiri a partita (7 nello specchio) e segna il 15% dei tiri totali. Il Real 18.2 tiri a partita (8.4 nello specchio) e segna il 20%.

Viceversa il Napoli subisce relativamente poco in termini di pressione avversaria, ma la percentuale realizzativa delle squadre avversarie è enorme, il 43% delle loro conclusioni nello specchio di porta si sono trasformate in reti subite: 28 tiri nello specchio in 9 gare, 12 reti subite. Percentuale che nel Real è del 10% dei tiri subiti, nel Barcellona addirittura del 4%. E subiscono tra gli 8 e 10 tiri a partita come il Napoli.

Per quanto invece concerne il baricentro della squadra agli ordini di Benitez, si vede che rispetto alla passata stagione ha spostato molto in avanti il suo gioco, agendo in media per oltre il 70-75% della gara nella metà campo avversaria con quasi tutti gli uomini. Dai grafici comparativi rispetto alla scorsa stagione, notiamo come i difensori centrali giochino più alti e come i terzini salgano ben oltre la linea difensiva a formare quasi un 2-4-4.

Dai grafici emerge anche come in questa stagione la squadra occupi il campo in maniera più ordinata tenendo meglio le distanze, inoltre nelle gare in trasferta si vede come a turno uno dei due mediani si posizioni sempre davanti ai due centrali difensivi per garantire maggiore copertura.

In conclusione, l’idea tattica di Benitez sembra venir fuori abbastanza chiara, il Napoli punta al controllo del gioco attraverso un possesso palla che si sviluppa nella metà campo avversaria, facendo girare il pallone fino a trovare il movimento, il cross o il passaggio filtrante per la finalizzazione.

Resta ovviamente anche l’abilità di sviluppare contropiedi efficaci, ma è una possibilità di sviluppo del gioco non una scelta a priori. Questo cambio di tattica sembra pagare sotto il profilo della produzione offensiva e della miglior protezione difensiva, i problemi riscontrati sono fondamentalmente legati ad errori individuali (offensivi e difensivi) che hanno in alcuni casi pregiudicato il risultato, la strada tracciata da Benitez sembra però quella giusta per la squadra.
Andrea Iovene

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