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Che ha fatto Lopetegui ai tifosi del Milan? El Mundo racconta la sua “autodistruzione” del 2018

Quando l’allenatore rifiutato dai social rossoneri perse nazionale spagnola e Real Madrid in 139 giorni

Che ha fatto Lopetegui ai tifosi del Milan? El Mundo racconta la sua “autodistruzione” del 2018
Colonia (Germania) 21/08/2020 - finale Final Eight Europa League / Siviglia-Inter / foto Getty/Uefa/Image Sport nella foto: Julen Lopetegui-Antonio Conte

“Non sapremo mai se Julen Lopetegui è un buon allenatore oppure no”. Comincia così un pezzo del Mundo di ben quattro anni fa. Quattro anni prima che il prossimo non-allenatore del Milan fosse licenziato dai tifosi prima ancora di firmare il contratto. Una stortura ambientale quasi incredibile, ma non inedita. In quel vecchio articolo Orfeo Suarez spiega – in parte – perché Lopetegui è un allenatore un po’ sfortunato. Il titolo del pezzo è “Lopetegui: autodistruzione in 139 giorni”.

C’è stato un momento, nella sua carriera, in cui s’è ritrova a guidare la nazionale Spagnola al Mondiale del 2018, e ha già firmato per prendere in mano dopo il Real Madrid delle tre Champions consecutive di Zidane. La Federazione Spagnola (leggi Rubiales, sì: quel Rubiales) lo esonera a due giorni dal Mondiale. Lui piange, letteralmente. Andrà malissimo anche al Real.

Racconta dunque El Mundo: “In Nazionale non è stato licenziato per motivi sportivi e a Madrid lo sport non basta per trarre conclusioni. Con poco curriculum per raggiungere entrambe le panchine, è vero, ha approfittato degli abbandoni altrui di grande importanza, come le partenze di Del Bosque dalla Nazionale e di Zidane dal Real Madrid, e ha rotto gli impegni appena raggiunti, con il Wolverhampton inglese, prima, e con la Nazionale, pochi giorni dopo il suo rinnovo. Due decisioni eticamente discutibili, anche se solo la seconda ha avuto significato. Il calvario lo ha portato a una situazione inaspettata: è stato licenziato il 13 giugno , due giorni prima dell’inizio dei Mondiali. Anche se con le lacrime, Lopetegui è arrivato nel luogo che ogni allenatore sogna, ma dove l’aspettativa di vita di un allenatore è proporzionale a quella di un soldato a Stalingrado. In 139 giorni ha completato la sua autodistruzione.

Lopetegui era stato campione d’Europa con l’Under 19 e Under 21 spagnole. “L’opulenza del calcio spagnolo, nei suoi anni di splendore, gli ha permesso di godere di grandi giocatori, alcuni dei quali, come Isco o Morata, li ha ritrovati nella Nazionale maggiore. In precedenza, le sue esperienze in panchina erano state negative, sia al Rayo, poi in Seconda Divisione, dove fu licenziato, o al Castilla , con il quale non raggiunse l’obiettivo della promozione. Al Porto la prima stagione è stata buona, ma non la seconda”.

“Chiedersi cosa avrebbe fatto la Spagna senza il suo licenziamento fa parte della finzione”, continuava El Mundo. E al Real “Lopetegui ha visto come il club ha perso Cristiano, fatto che ha portato la squadra a molte incertezze. Gli errori di pianificazione non sono imputabili solo all’allenatore, ma anche a Florentino Pérez, ma il basco sapeva benissimo in chi e dove si stava cacciando. Il calcio professionistico è un mondo piccolo dove tutti si conoscono. Forse è per questo che ha voluto diventare forte nello spogliatoio, per marcare il suo terreno nei confronti del presidente, mandando Vinicius al Castilla e facendo sedere in panchina Courtois nelle prime partite. Prima che i risultati lo condannassero, quelle decisioni lo hanno indicato nel T4 del Bernabéu. Il risultato è stato che il Real Madrid ha finito in modo simile alla nazionale. Non è andata da nessuna parte”.

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