
Amico sudcoreano che ti preoccupi per il coronavirus, sottovaluti la questione identitaria
di - Viaggio in aereo con un passeggero che si sfoga ignaro dello spumeggiante Napoli post-ancelottiano finalmente identitario e votato al 4-3-3

di - Viaggio in aereo con un passeggero che si sfoga ignaro dello spumeggiante Napoli post-ancelottiano finalmente identitario e votato al 4-3-3

di - Gattuso ha ritrovato il veleno, Insigne se stesso (per la terza o quarta volta in stagione). Solo la signora in Germania non ha più ritrovato la collana di perle

di - La replica a Imperatore. Neanche a Cruyff hanno mai regalato nulla. Napoli perde sempre, e costantemente, da alcuni secoli. Aggiungere un altro affamato non cambierà nulla

di - Mentre il Napoli perdeva contro la Fiorentina, vivevo una strana serata a Berlino. Ho pagato 19 euro per vedere la mirabile Ara che non c'è. Come il 4-3-3

di - È tornata la noia. Odoriamo di incenso più che di erba. È il Napoli ma sembra The Irishman. Ci siamo di nuovo trasformati in un souvenir

di - Succede col passare degli anni (insomma si invecchia). A Napoli si è nostalgici in età prescolare, Sarri e il sarrismo sono perfetti per questa svolta

di - Ancelotti, come Benitez, è troppo per questa città. Prendo atto che tutto ciò che ritengo positivo per Napoli viene invece violentemente osteggiato dai napoletani

di - Due anni fa l'ambiente strepitò per gli errori arbitrali, oggi vanno nascosti. Tra la vis neoborbonica di Adl e la mancanza di adrenalina, Ancelotti che continua a lavorare

di - La laboriosità, la cocciutaggine, l’allergia alle sceneggiate, il rispetto della disciplina della terra e l’animo cosmopolita. Le parole giuste che lasciano spazio ai comportamenti

di - Più volte, seguendo il documentario, ho pensato di aver avuto il privilegio di vedere dio nella mia vita e di non aver saputo far altro che ammazzarlo. Forse ero troppo giovane.

di - Ogni lama che casca su un patibolo rappresenta un’illusione frustrata. Noi continuiamo ad alzarci, al mattino, con Carlo Ancelotti.

di - Il Napoli, si sa, è una squadra con assai poca autostima. E chi ne ha poca quel briciolo lo perde anche facilmente. Poi, ci si sono messi anche gli arbitri

di - Il primo passo di una società mediocre è rimuovere ed allontanare il centro decisionale, renderlo sacro, inspiegabile, incomunicabile. E Ancelotti lo ha capito. Non illudiamoci sul ricompattamento dell'ambiente napoletano

di - Il suo dilemma è il dilemma delle persone cui è stata stretta la loro terra d'origine. Qui si combatte contro i mulini a vento e una distesa di mediocrità

di - In città i trasformisti del tifo fanno i becchini (altro che stampa del Nord). Ancelotti ha le sue colpe: non piange, non si lamenta, non si appiglia ai rigori

di - Guardare la partita lì è la discesa in un girone dantesco. Sul prato di gioco si celebra un massacro. In tv, invece, lo stadio, che mi era parso un covo, appare profondo e largo

di - Le sirene da cinquecento euro a gettone continuano a decantare le tue lodi, a dirti che sei irripetibile, incompresa, inarrivabile. Non è così

di - Ancelotti, che ne ha viste tante, ha centrato subito il discorso: la sofferenza. A Napoli la sofferenza è una entità sconosciuta. È una città che ha il terrore di confessare al prossimo di star benino

di - Napoli è un accanimento. Ma è viva fuori Napoli. Ora, resta da capire il ruolo di De Laurentiis che qui ha portato intellettuali come Benitez e Carlo

di - “Non sempre nel calcio si raccoglie ciò che si merita”. Il lavoro che sta portando avanti Ancelotti è non perdere l'equilibrio quando questo accade. Ben attento a non cadere nella de-responsabilizzazione