Giordano: «Scamacca mi piace: niente tiri a giro, solo tiri ignoranti. Il calcio è stato inventato per Maradona»
Al Corsera: «Zoff ancora mi manda a quel paese per il pallonetto che gli feci. Il calcioscommesse? Tuttora non so perché venni squalificato»

Db Milano 19/12/2019 - photocall trasmissione TV 'Il campionato fa 90' / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Bruno Giordano
Bruno Giordano intervistato dal Corriere della Sera.
Bruno Giordano nonno. Come passa il tempo.
«Ma è il corso naturale della vita. E l’ho vissuto e lo vivo benissimo, con un piacere totale. D’altra parte, non è mica possibile avere sempre vent’anni, magari con la testa dei cinquanta, no?».
Giordano mantiene sempre un fisico bello tonico. Lo guardi e pensi che pure a 67 anni gli faresti giocare l’ultimo quarto d’ora delle partite. Specie se hai bisogno di mettere a posto il risultato. Anche da fermo, regalerebbe cose magnifiche. Domani Rai 3, in seconda serata, gli dedica una puntata de «L’avversario», realizzata con Marco Tardelli e prodotta da Rai Cultura e Stand by me.
Il portiere a cui provava più gusto fare gol?
«A Zoff, perché era il mito. Ancora oggi, quando ci incontriamo, mi manda a quel paese per il pallonetto e la doppietta contro la Juventus nel 1977 (vittoria della Lazio per 3-0 all’olimpico). Ma io gli rispondo che se li avessi fatti a qualsiasi altro portiere, nessuno li ricorderebbe più».
Disse di no al presidente Viola e alla Roma: «Grazie, ma non posso». Pochi anni dopo, no ad Agnelli e alla Juventus: mai avuto dubbi?
«No, mai. Con tutto il rispetto. Non potevo tradire i laziali e la Juventus la tirava un po’ per le lunghe. Parlai con Boniperti e incontrai anche l’avvocato. Ma alla fine andai al Napoli. Una delle scelte più felici della mia vita».
Platini grande, ma Maradona un’altra cosa.
«Diego era inarrivabile per chiunque. Divino e diabolico insieme, tutto quello che realizzava profumava di poesia. Chi ha inventato il calcio, lo ha fatto perché sapeva che poi sarebbe nato lui».
Giordano e il rimpianto del Mundial
Il rimpianto resta la Nazionale. Il Mondiale dell’82 a cui non poté partecipare.
«Squalificato per il calcio scommesse, nel 1980, e a distanza di così tanto tempo non ho ancora capito perché. Avrei fatto parte di quella squadra incredibile e avrei vinto il titolo».
In Italia mancano i grandi attaccanti. Ora la Nazionale spera in Scamacca. Romano, tra l’altro.
Giordano: «Scamacca è bravo, mi piace. Deve acquisire continuità ma con Gasperini crescerà tantissimo. Ha colpi importanti, niente tiri a giro ma solo tiri ignoranti, belli potenti verso la porta avversaria».