ilNapolista

Padel, Belasteguin: «È lo sport del futuro, ma bisogna dargli tempo. Le Olimpiadi sono un sogno concreto»

Il numero uno al mondo: «Ci si può divertire ed è uno sport molto sociale, familiare. In Italia nei prossimi anni sarà sport professionistico, ne sono sicuro».

Padel, Belasteguin: «È lo sport del futuro, ma bisogna dargli tempo. Le Olimpiadi sono un sogno concreto»
A picture taken on October 10, 2017 in Bois d'Arcy near Paris shows padel equipment. - Tennis champions like Nadal and Monfils have raise a new interest in padel, a trendy derivative of tennis. (Photo by STEPHANE DE SAKUTIN / AFP)

Il padel sta prendendo negli ultimi anni sempre più spazio tra gli sport maggiormente praticati in Italia. Il Corriere dello Sport ha intervistato il campione Fernando Belasteguin, numero uno al mondo per sedici anni.

«Il padel è lo sport del futuro, ma manca il tempo»

Dall’alto della sua esperienza, quali consigli darebbe a chi inizia ora a giocare? 

«Credo che, sia che si tratti di un giocatore amatoriale di sesta categoria o di un giocatore professionista, se ci si diverte su un campo da padel bisogna fare tutto il possibile per farlo il maggior numero di volte. Il padel è uno sport in cui ci si può divertire fin dal primo giorno ed è per questo che è uno sport così bello. Non sono uno che dà consigli perché l’unica cosa che chiedo alle persone è che se trovano in questo sport il loro svago, il loro hobby, dovrebbero fare tutto il possibile a livello fisico con lo stretching prima e dopo ogni partita per potersi divertire fin dal primo giorno. È uno sport molto sociale, familiare, che può essere praticato da ragazzi e ragazze di tutte le età, dai più giovani ai più anziani, e per divertirsi non ha bisogno di alcuna condizione fisica o tecnica».

Il padel negli ultimi anni si è evoluto tantissimo, arrivando quest’anno al circuito unificato del Premier Padel. Come vede il futuro di questo sport?

«Per me il padel è lo sport del futuro. L’unica cosa che manca è il tempo. L’Olimpiade è un sogno concreto. Penso che per far sì che il padel ci arrivi, bisogna prima avere uno sport davvero solido, ben strutturato e che tutti lavorino nella stessa direzione. Questo aiuterà lo sport a crescere a livello mondiale e poi potremo accedere alle Olimpiadi»

Il padel è cresciuto in maniera esponenziale in Italia negli ultimi anni. Cosa ne pensa della crescita del movimento nel nostro Paese e quali sono le aspettative in vista dei prossimi Campionati Europei che si terranno proprio in Italia?

«Conosco il padel italiano in prima persona. Ho un ottimo rapporto con il Presidente della Fip (Federazione italiana padel) Luigi Carraro, che mi racconta molte cose, e con la Fitp (Federazione italiana tennis e padel) , che sta lavorando molto bene. Non ho dubbi che nei prossimi anni sarà ai vertici del professionismo, ma bisogna dargli tempo. In Italia a livello professionistico si è cominciato a lavorare da poco, quindi è un processo e uno sviluppo molto lungo. Sono molto fiducioso nel lavoro che si sta facendo e con la giusta tranquillità si vedranno i risultati e anche dei top player in Italia».

ilnapolista © riproduzione riservata