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Guidolin e il Napoli che cambia tre allenatori: «C’è sempre una certa superficialità» (Corsera)

«Invece di analizzare i problemi, si sceglie la soluzione più semplice e immediata. Nessun tecnico avrebbe potuto ripetere lo scorso anno»

Guidolin e il Napoli che cambia tre allenatori: «C’è sempre una certa superficialità» (Corsera)
Ci Napoli 21/02/2024 - Champions League / Napoli-Barcellona / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Francesco Calzona

Quest’anno la Serie A ha totalizzato, fino ad ora, più esoneri rispetto alla Premier League, Bundesliga e Liga spagnola. Persino il Napoli, campione d’Italia, è al terzo allenatore in panchina: dopo l’esperimento Garcia fallimentare, la minestra riscaldata Mazzarri (anch’essa non ha portato a qualcosa di buono), c’è ora Calzona alla guida del club azzurro, che dovrà tentare di raggiungere un piazzamento Champions. Il Corriere della Sera analizza la vita precaria dei tecnici:

Più che panchine girevoli, sono giostre impazzite: ti volti a guardare chi c’è a bordo campo e trovi ogni volta qualcuno di diverso, senza sapere se si tratta di un imbucato o di uno destinato a lasciare il segno. Nel fine settimana di Pasqua debuttano Tudor sulla panchina della Lazio e Colantuono su quella della Salernitana. E salgono così a 14 le facce nuove in panchina rispetto alle 20 di partenza: più che nella Premier inglese e nella Bundesliga tedesca messe insieme (rispettivamente 5 e 8 cambi) e più anche della Spagna, dove però l’esonero è altrettanto facile (sono già 13 nella Liga).

Il record dell’anno scorso è già stato superato, con un esonero in più, ma mancano ancora 9 giornate. Come dimostrano gli esoneri multipli di Napoli, Empoli, Salernitana e anche di Sassuolo e Lazio (con i brevissimi interim di Bigica e Martusciello), la vita dei tecnici è sempre più precaria. E anche subentrare porta con sé complicazioni di ogni genere.

Guidolin: «Napoli e Lazio un’anomalia. C’è superficialità verso i tecnici»

Francesco Guidolin spiega:

«La vera anomalia di questa stagione è il cambio di allenatore della prima e della seconda classificata dello scorso campionato: bisogna saper gestire anche le vittorie e ripetere quello che ha fatto il Napoli lo scorso anno sarebbe stato impossibile per qualsiasi tecnico. In generale c’è sempre una certa superficialità: invece di analizzare i problemi, si sceglie la soluzione più semplice e immediata».

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