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Viva Morgan il professore infame ma bravissimo. X Factor è si piegato al politically correct

Colto, abrasivo, cerca la carne viva, sgama i perfettini edulcorati. Sky non ha imparato la lezione della Dc sulle debolezze degli uomini

Viva Morgan il professore infame ma bravissimo. X Factor è si piegato al politically correct
Db Milano 24/10/2023 - photocall trasmissione Tv 'X-Factor' / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Morgan

Questo articolo è stato scritto il giorno prima della decisione di Sky e Freemantle di cacciare Morgan da X Factor. 

Morgan non si tocca. Estrometterlo da X Factor sarebbe l’ennesima resa al politicamente corretto, al buonismo dilagante, alle chat delle mamme che si lamentano perché i poveri figli sono oberati da troppi compiti. Ma jate a fatica’ (andate a lavorare per il 777 di Televideo). Noi vorremmo scriverlo “piccoli Filippo Turetta crescono”. Ma poi ci impelagheremmo in un sentiero impervio. Sta di fatto che i figli devono imparare ad affrontare le responsabilità, a superare le delusioni, a fronteggiare le bocciature. È la vita. Preservarli dalla vita, non porta nulla di positivo. Il professore deve essere stronzo. L’autorità è infame. Ovviamente per essere stronzo, devi essere preparato. E Morgan è preparato, hai voglia se è preparato.

Merita rivederlo in azione alle selezioni di X Factor. Innanzitutto Morgan è colto. Vivaddio. È uno che sa. Conosce la musica. E non solo. Ha letto. Fa citazioni, gioca con la cultura. Tiene i link, come si dice oggi. Altrimenti non sarebbe stato con Asia Argento. Sono due irregolari. E allora? La Democrazia Cristiana teneva insieme Dossetti e Tambroni, conosceva le debolezze dell’uomo, anche quelle inconfessabili. La balena bianca fagocitava tutto. Anche chi aveva la passione per i teneri d’età. Ora perché mai dobbiamo infierire su Morgan? Ok, ha detto una frase poco felice a Fedez, ha chiesto scusa. Per il resto è abrasivo. Tutti abbiamo avuto prof abrasivi. L’abrasivo deve avere diritto di cittadinanza. Deve venire fuori. Se resta sotto coperta, poi finisce male.

Dicevamo delle selezioni. Morgan a tutti, praticamente a tutti (tranne qualche rarissima eccezione), diceva: la tua è una messinscena, non sento vibrazioni, stai facendo il personaggio. In sostanza: sei edulcorato, non sento l’anima. Peraltro con i genitori dietro le quinte che sapevano a memoria la canzone. E chissà perché a noi tornava in mente “L’uccisione di Babbo Natale” la canzone di De Gregori con le frasi finali:

Così Dolly del mare profondo E il figlio del figlio dei fiori Si danno la mano e ritornano a casa. Tornano a casa dai genitori

Ma torniamo a Morgan. Il professore li sgamava i furbetti del pentagramma, proprio come ci sgamava il professore infame di cui poi ci ricordiamo per tutta la vita. E se lo incrociamo per strada, lo fermiamo per dirgli grazie.

Prima di parlare di Morgan bisogna ascoltare il suo primo cd, “Le canzoni dell’appartamento”. C’è tanto di lui. La sensibilità. Il talento. L’amore per la musica. La conoscenza della storia. Il rispetto per il passato: da ascoltare la sua versione di “Non arrossire”. Morgan si è buttato via? E quindi? Non vorremmo incorrere in paragoni blasfemi, ma Caccioppoli andava a fare gli esami da ubriaco. “Morte di un matematico napoletano” di Martone è una chicca. Con Caccioppoli interpretato dal grande Carlo Cecchi. È l’irregolarità che restituisce il senso. La curva della normalità è falsità, è patinato nauseabondo.

X-Factor tenga dentro l’irregolare. Men che mai si pieghi agli eventuali desideri del pubblico. Il pubblico è lo stesso che costrinse Collodi a cambiare il finale di Pinocchio. Pinocchio moriva nell’originale. Noi siamo contrari ai sondaggi. Dopo averli guardati in faccia, siamo contrari anche ai social. Viva la competenza. Viva il professore stronzo. Impietoso. Infame. Viva Morgan.

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