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Allegri e Giuntoli parlano lingue diverse, Allegri ha sempre saputo cosa pensano di lui alla Juve (Il Giornale)

A gennaio Allegri raccomandò una strategia e si ritrovò invece gli inutili Tiago Djalo (infortunato) e Alcaraz

Allegri e Giuntoli parlano lingue diverse, Allegri ha sempre saputo cosa pensano di lui alla Juve (Il Giornale)
Db Torino 26/11/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Allegri e Giuntoli parlano lingue diverse, Allegri ha sempre saputo cosa pensano di lui alla Juve. Lo scrive Il Giornale con Franco Ordine.

C’è una sola persona che non si meraviglia affatto degli sviluppi futuri di casa Juve e nemmeno del diverso rendimento tenuto dal team durante il girone di ritorno. Si tratta appunto di Max Allegri che resta un profondo conoscitore del mondo bianconero e che in forza della conoscenza personale degli uomini che lavorano nel club ha sempre avuto conoscenza perfetta dei giudizi autentici che circolavano negli uffici sul suo conto e dei piani per il futuro. Per questo motivo non è rimasto spiazzato né dall’eco della notizia dell’incontro riservato di Calvo con Antonio Conte e nemmeno dai recenti intrecci di Giuntoli con Thiago Motta. Che i due, allenatore e ds, parlassero una lingua diversa lo si è capito in modo plastico a gennaio quando in occasione del mercato invernale, Allegri raccomandò una strategia (o prendere due centrocampisti di spessore, Bonaventura il segnalato, oppure lasciare intatto il gruppo) e si ritrovò invece con due innesti (Tiago Djalo infortunato, Alcaraz in prestito a cifra consistente) del cui contributo la Juve non ha tratto alcun vantaggio.

Il famoso incontro tra Giuntoli e Galliani (per discutere di Di Gregorio mandando messaggi non proprio confortanti a Perin e Szczesny) del quale Max sapeva prima che avvenisse la cena, non ha fatto altro che confermare al tecnico livornese di essere fuori dai progetti futuri. Scenario quest’ultimo intuito perfettamente anche dallo spogliatoio e si possono così spiegare i comportamenti traditi da alcuni bianconeri all’atto delle rispettive sostituzioni. 

Galeone: «Allegri? Magari De Laurentiis lo richiamerà, come è già successo in passato»

Giovanni Galeone intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Oggetto della discussione ovviamente è Massimiliano Allegri ancora per poco allenatore della Juventus.

Dice Galeone:

«Mi ero ripromesso di non guardare più la Juve dopo la sconfitta contro il Napoli e tutti quei gol sbagliati. Ma nei giorni scorsi mi ha chiamato Max. E, siccome gli voglio bene, sabato ho visto la partita con il Milan soffiando dalla televisione per provare a spingere la palla in rete… Ma senza determinazione in campo, non si segna».

Ormai siamo a maggio: lei che idea si è fatto sul futuro di Allegri alla Juventus?

«L’altro giorno ho sentito Max sereno. E lo sarei anche io al suo posto: sta raggiungendo gli obiettivi che gli ha dato il club e ha il contratto per il 2024-25».

Il futuro.

«Non so come andrà, ma stavolta non lo immagino fermo un anno. Quando sei un allenatore con il palmares di Max, trovare squadra non è un problema. In Arabia continuano a corteggiarlo, ma non ci vuole andare e fa bene. Magari De Laurentiis lo richiamerà, come è già successo in passato. Il mio consiglio? Juve o Inghilterra».

In caso di separazione Juve-Allegri, chi rischierebbe di più?

«Quando la Juve ha esonerato Max nel 2019, lui ci è rimasto male ma poi la società ha cambiato due allenatori in due anni… La panchina bianconera non è per tutti. Max ha dimostrato di essere un allenatore da Juve. Nel caso, per il successore non sarebbe semplice. Thiago Motta, tanto per citare il nome più chiacchierato, è molto bravo. Ma la Juve è un mondo a parte».

 

 

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