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Raspadori o Simeone, il primo dubbio di Mazzarri (Gazzetta)

Una squadra più bassa avrà più bisogno di un centravanti boa come il Cholito. Se Mazzarri ha in mente il Napoli propositivo, c’è Jack

Raspadori o Simeone, il primo dubbio di Mazzarri (Gazzetta)
Ci Salerno 04/11/2023 - campionato di calcio serie A / Salernitana-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: gol Giacomo Raspadori

Raspadori o Simeone, il primo dubbio di Mazzarri. Ne scrive la Gazzetta dello Sport con Maurizio Nicita.

Tatticamente assicurano opzioni diverse. Dunque bisognerà vedere anche che strategia imposterà Mazzarri contro Gasperini. Una squadra più bassa avrà più bisogno di un centravanti boa come il Cholito per difendere palla e far salire i compagni. A un Napoli più presente nella metà campo avversaria magari potrà essere più utile la duttilità tattica di un Jack più abile a venire incontro e a cucire fra i reparti. Poi c’è anche da considerare le condizioni. L’italiano è sicuramente più in palla, avendo giocato maggiormente fra club e Italia. Da parte sua il sudamericano ha una freschezza fisica e una voglia di andare in campo che un grintoso come Mazzarri non ha potuto che notare in questi primi giorni di allenamento, tutti sostenuti dal Cholito. Ieri in campo, sfebbrato, si è rivisto Zielinski e si sta provando il recupero per sabato: troppo importante il polacco nel gioco. 

Raspadori elogiato da Sacchi: «dove non arriva col fisico, arriva col cervello»

Arrigo Sacchi sulla Gazzetta commenta la prestazione dell’Italia che ieri ha battuto 5-2 la Nord Macedonia e lunedì a Leverkusen contro l’Ucraina si giocherà la qualificazione agli Europei (alla squadra di Spalletti basta un pareggio). Sacchi ha parole di elogio per Raspadori.

Le è piaciuta l’Italia?

«Premessa necessaria: questi ragazzi hanno fatto pochi allenamenti, in queste condizioni il tecnico fa fatica a incidere. Inoltre in Italia, a differenza della Spagna, non abbiamo un preciso stile di gioco che unisce tutte le squadre. C’è chi fa pressing, chi non lo fa, chi gioca a quattro, chi a tre, chi fa contropiede e chi cerca il possesso. Dunque io mi ritengo soddisfatto della prestazione che gli azzurri hanno offerto. È vero che il pallone dovrebbe scorrere più veloce, è vero che certi meccanismi non sono perfettamente oliati, ma è altrettanto vero che non c’è il tempo materiale per provare determinate situazioni».

Che cosa ha apprezzato in particolare?

«La vittoria, e poi alcune cose non mi sono dispiaciute».

Per esempio?

«Le prove di Chiesa e di Raspadori sono state molto positive. Chiesa è micidiale quando può sfruttare la velocità e ha la possibilità di calciare in porta. Ha un tiro molto preciso e pericoloso. E Raspadori, devo confessarlo, mi regala quasi sempre buone impressioni. È un ragazzo che conosce il gioco del calcio, è umile, ha voglia di imparare e dove non arriva con il fisico, perché non è un gigante, arriva con il cervello».

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