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Il Marsiglia incontra i suoi ultras e li scagiona: la lapidazione del bus del Lione non è colpa loro

Le curve del Vélodrome erano già piene al momento della sassaiola, e il club è convinto che gli assaltatori abbiano agito in maniera indipendente

Il Marsiglia incontra i suoi ultras e li scagiona: la lapidazione del bus del Lione non è colpa loro
Foto account Twitter Olympique-et-Lyonnais

Dopo la “lapidazione” del bus del Lione, che è costata tra l’altro una quindicina di punti in faccia a Grosso, il Marsiglia ha voluto incontrare i suoi ultras. È una prassi internazionale che in Italia conosciamo bene, anche dopo i fatti più gravi si muovono le diplomazie. D’altra parte il governo francese era stato chiaro: tocca ai club occuparsi dei tifosi.

E così, secondo le informazioni raccolte da Rmc l’incontro c’è stato ieri allo stadio Vélodrome. In particolare Stéphane Teissier, il direttore generale, è tornato sugli incidenti di domenica e ha informato i capigruppo sulle conseguenze del rinvio al 6 dicembre della partita con il Lione.

Nell’incontro “è stato menzionato, ad esempio, il lunghissimo e sorprendente percorso scelto dalle autorità per il bus del Lione dalla Corniche allo stadio. Così come la data del rinvio, il 6 dicembre, e il fatto che la sede del match non è stata ancora definita, la Lega vuole più garanzie per la sicurezza”.

“Il club e le associazioni dei tifosi sono consapevoli che gli incidenti di domenica sono stati logicamente scioccanti e che non saranno ammessi errori durante le prossime partite, a cominciare da sabato in occasione della partita dell’undicesima giornata di Ligue 1 con il Lille. Il Marsiglia voleva anche sentire i leader degli ultras riguardo al lancio di pietre di domenica e conoscere il profilo dei piantagrane. Il club  aveva constatato ad esempio che le curve del Vélodrome erano già ben piene al momento della sassaiola, ed è uscito da questa riunione convinto che i gruppi di tifosi non fossero responsabili, che nulla fosse stato premeditato da parte loro e che gli assaltatori degli autobus hanno agito in maniera indipendente, senza complicità da parte delle associazioni”.

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