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Per il ministro degli Interni francese a Marsiglia “nessun fallimento della polizia” (come al solito)

Stessa solfa fu – prima dell’ammissione di colpa – per il disastro della finale di Champions a Parigi. Darmanin: “Tocca ai club gestire i tifosi”

Per il ministro degli Interni francese a Marsiglia “nessun fallimento della polizia” (come al solito)
Grosso ferito, l'immagine è stata catturata da Prime Video e pubblicata da Le Parisien

Per il ministro degli Interni francese a Marsiglia “nessun fallimento della polizia”

“Nessun fallimento delle forze dell’ordine”. Così il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin, risponde alle critiche dopo la violenta serata di Marsiglia, nella quale Fabio Grosso ha rimediato 15 punti di sutura in faccia. Secondo il ministro “spetta al club gestire i propri tifosi”: “Se qualcuno butta una lattina contro un bus non è responsabilità del Ministero ma è responsabilità di chi butta la lattina. Non dobbiamo invertire le cose”, ha detto.

Darmanin ha aggiunto che “500 agenti di polizia sono stati mobilitati” a Marsiglia per garantire la sicurezza.

Dopo il “fallimento” – quello ammesso dopo lunghissime settimane” – delle forze dell’ordine francesi in occasione della finale di Champions del 2021 a Parigi, durante la quale rischiarono di morire nella calca decine di persone, la Francia alza di nuovo le mani. C’è un evidente problema di violenza ultras, ma secondo il ministro francese tocca ai club occuparsene.

Stamattina L’Equipe ha scritto:” Sottolineando che gli avvenimenti sono avvenuti su strade pubbliche, la Lega confonde la sua giurisdizione legale e la sua giurisdizione morale. Rischia di vedere quest’ultimo, questo territorio fuori dallo stadio su cui chiude un occhio, ritornare su di lei come un boomerang, quando si tratta di negoziare i futuri diritti televisivi, dopo che Prime ha passato un’altra domenica a commentare il vuoto. Prima del calcio e fuori dallo stadio, è già calcio, ed è un territorio che nessuno può abbandonare alla violenza degli imbecilli, né le autorità pubbliche, né il calcio francese”.

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