È su una panchina mai solidamente sistemata con i chiodi. Ciò che resta è quel senso di precarietà diffusa, una insoddisfazione di fondo
Garcia è un uomo disperatamente solo. Lo scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano.
C’è un uomo disperatamente solo, sospeso tra la Storia e la Normalità, che sta inseguendo qualcosa, forse un Sogno o semmai semplicemente la Speranza,
Prima che Salernitana-Napoli diventi un’ossessione che accerchia quella panchina mai solidamente sistemata con i chiodi, Rudi Garcia rimane avvolto in se stesso, nei misteri di questa vita divenuta improvvisamente troppo larga da perdersi dentro: c’è il tormento(ne) del passato, la sublimazione del calcio di Spalletti, e poi ci sono i sette punti di ritardo dall’Inter, il quinto posto e un derby che vanno manipolati con cura, tutti assieme e possibilmente anche appassionatamente.
I pregi del Napoli di Garcia sono stati soffocati dai difetti e mentre si entra nell’ennesimo tour de force la Salernitana, poi l’Union Berlino e a chiudere, prima della sosta, l’Empoli – ciò che resta è quel senso di precarietà diffusa, una insoddisfazione di fondo che appartiene alla classifica ma anche è ambientale.
A GARCIA SAREBBE PIACIUTO UN RICONOSCIMENTO PER I CAMBI COL MILAN (SKY)
Francesco Modugno, giornalista Sky, è intervenuto a Radio Marte e ha parlato delle prossime gare che il Napoli disputerà contro la Salernitana e l’Union Berlino.
Il giornalista ha parlato così di Osimhen e dell’allenatore Garcia:
Su Osimhen
«A Castel Volturno lo aspettano tra domenica e lunedì»
Sula situazione Garcia?
«Immagino che ad un allenatore sarebbe piaciuto avere un riconoscimento, dopo aver cambiato una partita che non aveva iniziato bene. Il sistema nella ripresa è cambiato e la squadra, tra le più brutte degli ultimi tempi nella prima parte, è stata ricettiva».
Modugno ha detto anche la sua su un possibile cambio di gioco del Napoli:
«Cambio modulo? Qualche indizio in questo senso c’è».